Smetti di mangiarti le unghie
Non puoi fare a meno di mangiarti le unghie? Alla base c’è un problema comportamentale. Il dermatologo ti spiega cos’è l’onicofagia e come affrontarla
Ansia, stress e tensione. Sono questi i tre capi d’accusa imputabili all’onicofagia, un disturbo che porta a un rosicchiare in modo continuativo la lamina dell’unghia e le pellicine circostanti, causando infezioni, arrossamento e gonfiore. «Se il problema diventa compulsivo può addirittura intaccare lo salute dei denti, rovinando gli incisivi, e favorire problemi gastrointestinali, quando le pellicine vengono ingerite», spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologo a Milano e Vigevano (PV).
L’onicofagia porta gradualmente a uno sfaldamento e a un danneggiamento dell’unghia e quando coinvolge anche la matrice, cioè la sua base, l’unghia stessa può ricrescere anomala e deformata.
Le soluzioni
Il primo passo per smettere di mangiarti le unghie è applicare un apposito smalto dal sapore amaro, che in genere in formulazione presenta un attivo chiamato denatonio benzoato.
Se preferisci rimedi più green puoi puntare su lozioni o gel a base di fitoestratti come l’aloe vera, dal gusto sgradevole al palato, utili anche per idratare la zona.
Per lo stesso motivo sì a un paio di gocce di olio essenziale di lavanda o tea tree, da massaggiare su unghie e cuticole.
Anche la ricostruzione con lo smalto semipermanente può essere un aiuto per rafforzare l’unghia e ridurre il trauma, spingendoti a evitare il rosicchiamento, perché lo spessore dell’unghia con questo tipo di smalto diventa più consistente. Il plus è che avrai mani belle e in ordine.
In caso di infezioni alle pellicine attorno al bordo ungueale, il medico può prescrivere pomate antibiotiche e cortisoniche.
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