Massaggio del samurai: così ti prepari alla battaglia
Usato fin dall’antichità dai guerrieri mongoli per rilassarsi prima di affrontare la guerra, è un trattamento che combatte le tensioni psicofisiche e regala un benessere profondo
Si chiama Chua K’a, che significa “liberazione dell’energia”, ed è un antichissimo massaggio di origine mongola che, con la sua forte azione rilassante, è un toccasana nei momenti di stress, di turbamento, di ansia o di impegni particolarmente pressanti e faticosi. Le sue manovre lente e profonde, infatti, sciolgono le contratture muscolari e combattono le tensioni emotive, regalando un grande relax e riarmonizzando le energie in tutto l’organismo.
I guerrieri mongoli si facevano massaggiare per molte ore, per ridurre gli irrigidimenti, rilassarsi e superare i loro blocchi psicologici, acquistando forza, determinazione e coraggio per il combattimento.
Via la tensione, via la paura
La psicologa e massofisioterapista Lorenza Dalmaso spiega che in Cina e in Giappone gli antichi samurai avevano già capito la stretta correlazione fra contratture muscolari e stati d’animo. Così misero a punto manovre per eliminare i blocchi fisici, ma nello stesso tempo anche la paura e lo scoraggiamento da cui dipendevano.
Far emergere le emozioni soffocate
Questo approccio è riconosciuto anche dalla medicina occidentale e dalla psicosomatica in particolare. Ci sono contratture dovute a stress temporanei (ad esempio un’ansia improvvisa blocca il diaframma, la paura fa incurvare le spalle, la rabbia fa serrare la mandibola) e irrigidimenti cronici, legati a traumi del passato. Ogni contrazione può nascondere un’emozione inespressa, rifiutata, soffocata o rimossa: allentando le tensioni muscolari, si contrasta il dolore che procurano, si restituiscono movimenti sciolti, si riequilibra la postura, ma si riesce anche a far riaffiorare e a “disperdere” le emozioni negative che sono causa delle tensioni stesse. Cioè si recuperano armonia e benessere globali.
Un trattamento personalizzato
Il massaggio Chua K’a agisce con questa valenza “psicosomatica”: ad ogni tipo di emozione corrisponde un irrigidimento in una precisa parte del corpo, quindi il trattamento è sempre personalizzato. Ad esempio, le tensioni alle gambe nascondono l’incapacità di “slanciarsi in avanti” nella vita, le contratture alla schiena sono sinonimo di vita pesante e gravosa, le paure irrigidiscono le spalle, l’ansia e la tristezza si trasferiscono al diaframma, limitando il respiro.
Esistono oltre 25 schemi di lavoro diversi, da applicare ai singoli casi, con manualità di allungamento dolci, lentissime, avvolgenti e rilassanti che si effettuano su tutto il corpo ma si concentrano nelle zone che più lo richiedono.
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