Mal di testa e nausea dopo un solo bicchiere? Ecco perché

Redazione Pubblicato il 10/11/2016 Aggiornato il 10/11/2016

Nel vino sono contenute sostanze che per molte persone sono innocue, mentre ad altre provocano mal di testa, nausea, eruzioni cutanee. Nuovi studi spiegano quali sono

vino

Il vino è un piacere per il palato e per la convivialità. Nessuno ha mai detto di bandirlo dalle tavole: l’allarme è sull’abuso, che comporta rischi elevati per la salute e la sicurezza.

Ora però uno studio sottolinea che, talvolta, anche solo un bicchiere può causare mal di testa, nausea, crampi allo stomaco, eruzioni cutanee.

Perché succede

La causa potrebbe essere la presenza di sostanze, le ammine biogene, che si creano nella fase di vinificazione a opera di batteri lattici presenti nel mosto e nel vino. Indispensabili per svolgere diverse funzioni per l’organismo, nella maggior parte dei casi questi composti non danno problemi. Tuttavia, se ingerite in concentrazione troppo elevate o nel caso in cui l’azione detossificante dell’organismo venga inibita per la presenza di etanolo o farmaci, possono manifestarsi effetti tossici e reazioni allergiche, legate alla tipologia di composti entrati in gioco e alla suscettibilità personale.

Conoscere il “nemico”

Le ammine biogene dotate di maggiore tossicità che si ritrovano nel vino sono istamina, capace di indurre mal di testa, eruzione cutanea, nausea, vomito, crampi addominali, crisi respiratorie, tiramina, responsabile di aumentata salivazione, problemi respiratori, crisi ipertensive, putrescina, beta-feniletilamina e cadaverina, che hanno la capacità di potenziare gli effetti delle prime due.

Il livello delle ammine biogene può variare nel vino a causa di diversi fattori. Inoltre, se siete suscettibili a tali sostanze e durante una piacevole serata, vi concedete un bicchiere di vino insieme a piatti contenenti tali ammine, per un effetto di accumulo aumenta la probabilità di sentirsi male.

Come tutelarsi?

Nonostante la presenza delle ammine biogene sia un fenomeno ormai diffuso, non esiste tuttora una legislazione che fissi dei valori limite per queste sostanze, anche se alcuni Paesi europei hanno deciso di raccomandare, per esempio, per l’istamina nei vini, dei valori massimi compresi tra i 2 e i 10 mg/l, a seconda dei Paesi. Il consiglio allora è cercare di evitare i vini che hanno già causato reazioni così come l’abbinamento con i cibi ricchi di ammmine biologiche come  alcuni salumi crudi  (salame, speck), i formaggi, i frutti d mare, pesci in scatola o marinati (tonno, sardine, acciughe, sgombri) e le salse di pesce, i crauti, i pomodori, gli spinaci e le melanzane.