Grazie ai bioflavonoidi, la tintura madre di ginkgo biloba contrasta la degenerazione delle cellule e rafforza il circolo venoso del cervello, a tutto vantaggio della memoria
La mente, il cervello e il sistema nervoso in generale hanno bisogno di cure e attenzione proprio come tutti gli altri organi del nostro corpo. Accorgersi che c’è qualcosa che non va nel nostro sistema nervoso è abbastanza semplice perché i sintomi sono evidenti e spesso invalidanti, come la mancanza di memoria, l’ipersensibilità allo stress intellettuale, la fatica cronica, la difficoltà a concentrarsi.
Una soluzione green
Secondo una ricerca dell’Accademia Romana di Storia della Farmacia e Scienze Farmaceutiche di Viterbo, sede della famosa scuola di perfezionamento in fitoterapia, il ginkgo biloba è tra le pianti più efficaci per affrontare questi disturbi. Funzionerebbe anche contro i più gravi, come il morbo di Alzheimer.
Il segreto di questa pianta, di origine cinese ma presente nelle erboristerie italiane da quasi tre secoli, è l’altissima presenza di bioflavonoidi.
I bioflavonoidi hanno un’azione antiossidante, contrastano le degenerazioni cellulari, rafforzano i capillari. Grazie alla sinergia con i ginkgolidi agiscono sul circolo venoso periferico del cervello, a tutto vantaggio della memoria.
Tre mesi di trattamento
Utilizzare la tintura madre (in farmacia ed erboristeria) perché in questa formulazione i principi attivi sono particolarmente attivi e stabili. Se ne prendono 30 gocce in un bicchiere d’acqua prima di colazione. Nel caso ci sia la necessità di stimolare particolarmente la memoria, si può aumentare la dose a 2 volte al giorno, assumendone altre 30 gocce la sera prima di cena, per cicli di 3 mesi, con uno di stop.