Fai il check-up ai tuoi nei
Il controllo periodico dei nei è consigliato a tutti. E soprattutto a chi ne ha tanti, grandi, in zone particolari come la pianta dei piedi, il palmo delle mani, il torace. Oggi gli esami sono sempre più sofisticati, anche in 3D
Come riconoscere un neo “buono” da uno “cattivo”? I dermatologi consigliano di aiutarsi con la formula dell’ABCDE, che tiene conto delle modificazioni di alcune caratteristiche: Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione ed Evoluzione.
Per ricordarla basta pensare alle prime cinque lettere dell’alfabeto.
- A: le due parti di un neo ipoteticamente diviso a metà, non combaciano più (asimmetria).
- B: i bordi hanno perso nettezza e sono diventati più sfumati.
- C: il colore è cambiato (prima il neo era chiaro e ora è diventato più scuro o viceversa).
- D: il neo ha dimensioni diverse, appare più grande o più piccolo.
- E: sta per evoluzione. Tanto più rapidamente questi cambiamenti sono avvenuti (nel giro di due mesi circa) tanto più devono far sorgere qualche perplessità.
Attenzione a questi segnali
Prurito, piccole fitte in corrispondenza del neo, bordo arrossato e sanguinamenti spontanei sono segni che devono mettere in allerta. Controlli particolari meritano anche i nei localizzati su zone come il palmo delle mani, la pianta dei piedi e il torace.
Siete a rischio?
La prevenzione è fondamentale per prevenire il melanoma, il tumore della pelle, ed è a questo che serve il check-up dei nei. Il controllo periodico dei nei (una volta all’anno, salvo indicazioni diverse del dermatologo) è consigliato a tutti. Per alcuni però il pericolo è maggiore. Ecco quando bisogna stare ancora più attenti ai “nei nemici”.
- Quando in famiglia c’è uno o più casi di melanoma.
- Quando si hanno carnagione chiara, capelli biondi o rossi, occhi chiari.
- Quando i nei sono numerosi (maggiore è il numero, più alto è il rischio) o di grandi dimensioni.
- Quando si sono subite molte scottature solari da bambini o nell’adolescenza
Gli esami da fare
Il test più usato è quello con il dermatoscopio, un apparecchio che ingrandisce il neo consentendone la visione diretta. Oggi però si ricorre anche alla videodermatoscopia digitale. Il videodermatoscopio digitale è un’apparecchiatura che utilizza un microscopio con telecamera a fibre ottiche, collegato a un computer. Queste immagini, che sono ingrandite da un minimo di 30 a un massimo di 200 volte, e quindi permettono di vedere bene il neo, vengono salvate in un archivio computerizzato che consente il confronto fra il prima e il dopo al controllo successivo.
La novità
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