Emicrania: quando il mal di testa arriva nel weekend
Sembra che lo faccia apposta: compare di sabato e se ne va quando è ora di ritornare in ufficio. Come affrontare questo particolare tipo di mal di testa in modo efficace
Si presenta puntualmente il sabato mattina per mettervi K.O. e rovinarvi i programmi per il fine settimana. Il “mal di testa da weekend” esiste: parola di neurologi.
Secondo il ritratto fatto dal Centro cefalee dell’Azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone, nella maggior parte dei casi si presenta 2 o 3 volte al mese.
In genere è di tipo emicranico o, meno frequentemente, tensivo. Nel primo caso si distingue per il dolore intenso, pulsante e insopportabile, solitamente concentrato solo su metà della testa e associato a nausea, vomito, fastidio per luci e suoni. Le crisi possono durare da 4 ore a 3 giorni. La cefalea di tipo tensivo, invece, è caratterizzata da un dolore diffuso e meno intenso, definito solitamente come “un peso su tutta la testa”. Il dolore “a casco” è il segno distintivo. La durata degli attacchi variabile.
Colpisce chi lavora a tempo pieno
Contrariamente alla cefalea “comune”, che predilige le donne (attualmente oltre il 70% di chi ne soffre è femmina), quella da weekend è più frequente nella popolazione maschile e in chi lavora a tempo pieno per 5 giorni alla settimana. Nessuna differenza tra chi svolge un lavoro fisicamente faticoso e chi sta tutto il giorno seduto alla scrivania: contano invece la sensibilità caratteriale, la risposta allo stress e la predisposizione al mal di testa in generale. Nelle donne influiscono anche le variazioni ormonali del ciclo mestruale.
Colpa dell’orologio biologico scombussolato
A cosa è dovuto? Nel weekend l’”orologio biologico” dell’organismo è scombussolato, inoltre si concentrano molti fattori di rischio: riduzione del sonno, frequentazione di ambienti affollati e rumorosi, pasti irregolari, aumento del consumo di alcol, cibi ipercalorici e ricchi di grassi. Le crisi sono molto fastidiose: impediscono di uscire, passare del tempo con la famiglia, dedicarsi alle attività più amate. I più comuni farmaci antinfiammatori non steroidei sono efficaci in meno del 30% dei casi.
Mantenete i vostri ritmi
I consigli degli esperti: non “spezzate” troppo il ritmo abitudinario della settimana, evitando di andare a letto a notte fonda e alzandovi a un orario il più possibile vicino a quello dei giorni feriali. Non abbandonatevi all’ozio, ma rilassatevi dedicandovi alle vostre attività preferite, che consentono al cervello di restare attivo e allenato, mantenendo in equilibrio i bioritmi.
L'errore da evitare
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