Cellulite: prova bikini superata con l’automassaggio per fianchi e glutei
Se la cellulite nelle zone critiche è complicata da accumuli adiposi, può essere di aiuto ricorrere a un automassaggio che prende in prestito le manovre dalle medicine orientali
Fianchi, addome, glutei e parte alta delle cosce sono il cruccio di molte donne, perché facilmente interessati da accumuli adiposi e cellulite. La circolazione fortemente rallentata è una delle principali responsabili dell’inestetismo, perché a causa di questo deficit non smaltisce né le scorie e le tossine, né i liquidi interstiziali, né il grasso di deposito. Che fare? Le strategie d’attacco sono numerose e includono l’attività motoria, l’alimentazione corretta e i trattamenti come il massaggio. Anche l’automassaggio può essere d’aiuto: le manovre si possono prendere in prestito dalle medicine tradizionali orientali che le considerano un vero strumento di cura com ci spiega il bodyworker Enrico Corsi, direttore dell’Accademia di massaggio tradizionale thailandese.
L’automassaggio va ripetuto almeno 2-3 volte alla settimana, con costanza e mantenendo rilassata la zona da trattare.
Come agisce
Nel massaggio tradizionale thai, le manovre agiscono sia in modo diretto sui tessuti, stimolando la circolazione, il drenaggio linfatico e allentando le contratture muscolari che impediscono un corretto flusso dei liquidi, sia in modo indiretto, perché lavorano sui canali energetici da cui dipende la funzionalità degli organi interni (e dunque l’equilibrio e il benessere di tutto l’organismo).
L’esperto ce ne insegna alcune molto semplici, che interessano due punti-chiave dell’addome: dal trattamento di questi punti dipende sia la possibilità di sbloccare la circolazione in modo profondo, sia quella di interferire con i canali energetici legati agli organi della digestione, e quindi sul metabolismo alimentare.
Le manovre giuste
Sdraiatevi supine, con le gambe tese. Individuate su entrambi i lati dell’addome una zona circoscritta che si trova a metà fra l’ombelico e la parte superiore del femore. Qui c’è il punto da stimolare: potete individuarlo con precisione perché, a causa dello squilibrio energetico presente, è sicuramente il più sensibile. Con il polpastrello del dito indice, esercitate 3 pressioni profonde di circa un minuto su entrambi i lati dell’addome.
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