Stress addio con la pratica dei 5 sensi
Un esercizio semplice e alla portata di tutte permette, in pochi minuti, di ritrovare la calma, il relax e di prendere le distanze dalle sollecitazioni opprimenti o preoccupanti che arrivano dall’esterno
Quando si è sotto pressione, ci si sente stressate, sfinite e sopraffatte dagli eventi, è molto importante imparare delle tecniche utili a “ripararsi”, a prendersi cura di se stesse e a riprendere quota. Anna Bianchi, naturopata e iridologa specializzata in problematiche femminili, nel suo libro “Smetti di sopravvivere, ricomincia a vivere!” (Red!) ne insegna molte, sottolineando quanto siano semplici da mettere in pratica e accessibili a tutte.
È possibile ritrovare motivazione, grinta ed energie positive in poco tempo, anche quando si ha la sensazione di procedere sempre con il pilota automatico, lasciandosi trasportare dalla vita senza riuscire più a dominarla.
Stimolare il sistema nervoso
Del nostro sistema nervoso, miracolo di complessità e di perfezione, fanno parte il cosiddetto sistema nervoso simpatico, che va ad attivare gli organi e a mobilitare le risorse necessarie ad attivarsi in situazioni di emergenza o di stress, e il sistema nervoso parasimpatico, che stimola fra l’altro il riposo, la quiete, il rilassamento. Quest’ultimo deve essere stimolato quando è necessario ritrovare la calma e recuperare energie. L’esperta insegna una tecnica chiamata “pratica dei 5 sensi”, che va messa in atto almeno una volta al giorno nei momenti di maggiore carico psicofisico e nervosismo. Ritagliate qualche minuto di quiete, spegnete il telefono ed eliminate le sollecitazioni esterne.
Come si esegue l’esercizio
Sedetevi in posizione comoda (potete essere anche in ufficio o sul bus) e scegliete tre oggetti che vedete in quel momento. Nominateli mentalmente, citandoli con il loro nome (ad esempio “vedo una sedia, un tavolo e un armadio”). Poi, sempre mentalmente, descrivete i tre oggetti e le loro caratteristiche particolari. Nello step successivo attivate l’udito: cogliete tre suoni intorno a voi (dei passi, il motore delle auto, le grida di un bambino) e concentratevi su ciascuno per qualche secondo. È la volta dell’olfatto: individuate tre odori e seguite il potere evocativo di ciascuno per qualche istante. Arrivate poi a concentrarvi sul gusto: fermatevi ad analizzare il sapore che avvertite in bocca, chiedendovi se vi richiama qualche ricordo. Infine passate allo step dedicato al tatto, cercando di percepire il contatto dei piedi con il pavimento, delle mani su una superficie vicina a voi, avvertite il caldo o il freddo, la materia ruvida o liscia.
L’automassaggio finale
La pratica si chiude con un leggero automassaggio ai lobi delle orecchie, da eseguire contando fino a 30, lentamente. Il tutto ha lo scopo di regolare il sistema nervoso autonomo e il connubio di presenza e rilassamento che la caratterizza aiuta a essere meno tese, ma anche più lucide e più cariche di energia positiva.
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