Terapia del silenzio: come praticarla in 5 step
Per allentare lo stress e ritrovare la concentrazione non c'è niente di meglio del silenzio. Godetevelo in santa pace in un angolo raccolto della casa o facendo una passeggiata, anche stando vicino a chi amate senza parole
Troppo rumore può far male alla salute? Sicuramente non aiuta a mantenere la concentrazione e a gestire lo stress della vita quotidiana. Per questo la terapia del silenzio fa proseliti anche tra chi è poco incline alla meditazione e al turismo ascetico chi, per le proprie pause relax, sceglie di rifugiarsi in monasteri o spiagge deserte. Il vantaggio? È economica, accessibile e praticabile da tutti.
Se ormai è risaputo che la musica di Mozart sia un toccasana per il benessere umano e vegetale, lo studio degli effetti positivi del silenzio è stato a lungo sottovalutato.
Bastano 2 minuti
Tutto è cambiato quando il medico e ricercatore italiano Luciano Bernardi ha scoperto accidentalmente che due minuti di silenzio – anche imperfetto – sono più rilassanti per il nostro cervello di qualsiasi melodia. Studi successivi hanno confermato i tanti benefici della cura del silenzio – dalla riduzione dell’ansia al miglioramento della memoria – che possono essere goduti anche senza ricorrere ai ritiri silenziosi o alle vacanze noise-free che piacciono tanto a star come Gisele Bundchen e Lupita Nyong’o Fortunatamente, per praticare questa forma di auto-terapia basta cambiare di poco le proprie abitudini, con effetti molto più durevoli di una breve – per quanto meravigliosa – parentesi in un’oasi della tranquillità forzata.
Come ritrovare la pace
- Eliminare il sottofondo. L’abitudine di avere costantemente nelle orecchie un po’ di chiacchiericcio – che si tratti di musica, della tv lasciata accesa “per compagnia” o di un podcast – ci conforta, ma ha una serie di effetti collaterali che tendiamo a sottovalutare. Il rumore costante non permette al cervello di ricaricarsi e può addirittura far mettere su qualche chilo interferendo con l’autocontrollo, o così afferma uno studio condotto dall’Università del Colorado e dalla Brigham Young University. Entrambi ottimi motivi per imporsi, almeno una mezzora al giorno, una pausa dalla tecnologia.
- Praticare il silenzio interiore. A volte il rumore è nella nostra testa. Le tecniche di respirazione sono un metodo efficace per tenere sotto controllo il caos che abbiamo dentro, fatto di stress, dubbi e rimuginìo Il semplice atto di chiudere i rumori esterni fuori dal nostro spazio non è sufficiente per garantire la vera pace: una mente in tumulto lo è anche in mezzo a un bosco, circondata dal suono delle foglie e dal canto degli uccellini.
- Mettersi in ascolto di se stessi. Un altro grande vantaggio del silenzio interiore è che ci permette di ascoltare la nostra vera voce. Il che significa prestare più attenzione ai pensieri che teniamo sullo sfondo, prendersi il tempo di riflettere senza distrazioni e interferenze e praticare un sano distacco dalle situazioni che ci preoccupano.
- Passeggiare (ma senza auricolari). Anche se non abbiamo spiagge o parchi da attraversare, fare una piccola passeggiata – ovviamente a cellulare spento – aiuta a sentirsi più presenti e meno sopraffatti. Concentrarsi sulle sensazioni fisiche dell’atto di camminare permette di raggiungere la calma e la consapevolezza necessarie per imparare a filtrare i rumori di fondo, persino in centro città.
- Liberarsi dal peso delle parole. La terapia del silenzio fa bene anche alla coppia o agli amici di vecchia data. Il semplice piacere di stare vicini può essere riscoperto facendo a meno delle chiacchiere per qualche minuto al giorno, come se fosse un gioco. Così si impara a godersi a pieno il momento e si recupera l’intimità, andando oltre al bisogno di esprimersi con le parole.
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