28/06/2023

Il mal di testa è donna

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 28/06/2023 Aggiornato il 28/06/2023

Tra i fattori scatenanti gli squilibri ormonali e un cervello più veloce 

Young woman having a headache from studying.

Esistono più di 230 forme di mal di testa e nell’80 per cento dei casi senza una causa dimostrabile, sebbene tra le principali motivazioni ci siano stress, carenza di sonno, digiuno e variazioni ormonali. «Gli italiani che hanno avuto un mal di testa almeno una volta nella vita sono 15 milioni e 5 milioni sono le persone che soffrono di cefalea ricorrente, con almeno un episodio a settimana. Il problema è più diffuso tra il sesso femminile, tanto che possiamo affermare che il mal di testa sia a tutti gli effetti una malattia di genere», dice il professor Piero Barbanti, docente di Neurologia presso l’Università IRCCS San Raffaele di Roma, che assiema ad Assosalute, Associazione di settore di Federchimica che rappresenta i produttori di farmaci di automedicazione, ha indagato i motivi per i quali il problema colpisce di più le donne.

Prima della pubertà ne soffrono soprattutto i bambini maschi, ma con l’adolescenza il rapporto di prevalenza delle cefalee tra femmina e maschio arriva a 3 a 1. Nelle forme croniche si sale fino a 6 a 1.

Cervello e ormoni

Se si analizzano le cause del mal di testa ricorrente emerge che la cefalea segue il periodo riproduttivo della donna, calmandosi durante le eventuali gravidanze e nel 65% dei casi migliorando con la menopausa. Il motivo è duplice. Le cefalee primarie, e in particolare l’emicrania, che si manifesta con dolore intenso, pulsante associato a nausea e fastidio a rumori, luce e odori, sono una iperfunzione del cervello e di conseguenza il disturbo si manifesta di più nel sesso caratterizzato da un cervello più veloce, cioè quello femminile. Inoltre, la donna è soggetta alle variazioni ormonali. «L’emicrania mestruale è un caso a sé stante perché proprio gli ormoni giocano un ruolo chiave: gli attacchi di cefalea durante il ciclo sono in genere più lunghi rispetto a quelli ordinari, più severi e meno sensibili alla terapia acuta», prosegue Barbanti.

Fare prevenzione

I mal di testa sono curabili e ci sono semplici regole da seguire. Cerca di dormire almeno sette ore a notte, mangiando tre volte durante la giornata, bevendo almeno 1,5 litri di acqua, non superando i tre caffè al giorno e limitando gli alcolici. È importante fare sport almeno tre volte a settimana e cercare di gestire lo stress con delle pause. «Queste accortezze non sono sufficienti nei casi più severi, quando cioè il mal di testa non è un disturbo occasionale ma ricorrente o cronico. In questi casi servono terapie mirate con cure farmacologiche preventive per ridurne la comparsa e non solo sintomatiche», precisa lo specialista.

La terapia

I medicinali da banco più consigliati, acquistabili senza ricetta medica, sono quelli ad azione antinfiammatoria e antidolorifica. «Non dimentichiamoci che a differenza di alcuni analgesici specifici (quali i triptani), i farmaci analgesici da banco possono essere impiegati anche al di sotto dei 18 anni e al di sopra dei 65 anni, mentre il paracetamolo è l’unico presidio per la terapia dell’attacco acuto nella donna in gravidanza», conclude il neurologo. Il paziente affetto da forme severe deve esigere che il medico o il terapeuta prescriva una diagnosi e certifichi nel dettaglio la cura, aderendo alle linee guida nazionali.

Da sapere

  1. I mal di testa sono curabili e le forme refrattarie sono molto rare.
  2. Conta quanti mal di testa ha in un mese e quanto tempo impiega l’analgesico a funzionare.
  3. Non eseguire mai esami diagnostici in autonomia: sarà solo il medico o lo specialista a prescriverli.
  4. Spegni sempre l’attacco di mal di testa ai primi sintomi.
  5. Se gli episodi sono almeno otto al mese, attendi prima di difenderti dal dolore con l’analgesico per non correre il rischio di sconfinare nella cefalea da iper-uso di analgesici. Se i giorni di cefalea sono più di quattro/cinque al mese consulta lo specialista per associare anche una cura preventiva.