Cellulite: per ogni tipo c’è l’automassaggio giusto
Le manovre fai-da-te in base alle necessità sgonfiano, drenano i liquidi ristagnanti, favoriscono l'eliminazione dei cuscinetti adiposi
Non tutte le forme di cellulite sono uguali. A volte prevalgono la ritenzione idrica e il gonfiore, in altri casi la pelle a buccia d’arancia. E poi ci sono i casi in cui l’inestetismo è complicato dai cuscinetti adiposi: in pratica, oltre al ristagno linfatico, sono presenti anche accumuli di grasso di deposito, soprattutto sull’addome, sui fianchi, nella parte alta delle cosce. Poiché il metabolismo cellulare e la circolazione sono rallentati, non vengono smaltiti né le tossine e i liquidi, né l’adipe in eccesso. Per contrastare il problema, si rivela utile anche l’automassaggio, che può aiutare a riattivare la circolazione in profondità, stimolando sia il drenaggio che la lipolisi.
Il massaggio fai-da-te è una soluzione accessibile quando non si ha la possibilità di rivolgersi a operatori specializzati, che eseguano trattamenti manuali completi e mirati.
Sboccare tutti i ristagni
Il bodyworker Enrico Corsi, direttore dell’Accademia di massaggio tradizionale thailandese, ci insegna alcune manovre di facile esecuzione anche a casa propria. L’obiettivo del massaggio thai, cui si ispirano, è di riattivare la circolazione energetica nell’organismo e, più specificamente, sbloccare i ristagni nel flusso sanguigno, attraverso digitopressioni su precisi punti: secondo la medicina thailandese, infatti, questi punti funzionano come “interruttori” e rimuovono blocchi e rallentamenti.
Le manovre fai-da-te
Sdraiatevi su un fianco, in posizione detta “di sicurezza”, cioè con la gamba inferiore tesa e quella superiore piegata, in modo che il ginocchio si appoggi al suolo davanti a voi e si formino due angoli di 90 gradi all’altezza dell’anca e del ginocchio stesso. Dovrete eseguire l’automassaggio esercitando delle pressioni sull’anca che non si appoggia a terra. Prima di cominciare, toccate con le dita il profilo della vostra cresta iliaca (cioè dell’osso dell’anca), per individuarlo con sicurezza. Partite dalla parte anteriore, più sporgente, e proseguite all’indietro, oltre il fianco, fino a sentire che l’osso disegna una curva verso il basso, in direzione del gluteo.
La zona he dovete trattare è una linea che segue tutta la cresta iliaca, tenendosi subito al di sotto di questa. Con il pollice esercitate delle pressioni (lunghe al massimo un minuto ciascuna), iniziando vicino alla piega della gamba e spostandovi indietro, punto dopo punto. Dopo ogni pressione su ogni punto, senza staccare il dito, muovete anche il tessuto, come per “scollarlo” dall’osso sottostante, perché questo contribuisce a riattivare il microcircolo.
Quando arrivate alla curva dell’osso curva verso il gluteo, troverete un punto particolarmente sensibile o dolente: è quello che “regola” il flusso circolatorio nella parte posteriore della gamba e trattarlo opportunamente aiuta a drenare in profondità i tessuti.
Ripetete tutta la sequenza 3 volte, poi cambiate lato.
Quante volte
Il trattamento dovrebbe essere effettuato 2-3 volte alla settimana.
Ti potrebbe interessare anche:
- Stanchezza? Gonfiore? Chiedi aiuto ai probiotici
- Sonni sereni e protetti? Scegli materassi e cuscini a prova di virus
- Cistite, gioca d'anticipo
- Cellulite: prova bikini superata con l'automassaggio per fianchi e glutei
- Peperoncino per sentirsi più forti e anche più giovani