22/04/2025

Cattiva digestione? Ritrova la leggerezza in 5 step

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 22/04/2025 Aggiornato il 22/04/2025

Segui un’alimentazione detox, bevi acqua, muoviti, dormi a sufficienza e stai a tavola in compagnia 

Young woman shows drinking glass with water, appeals for daily fluid intake

Gonfiore, pesantezza e acidità di stomaco. È questa la triade nemica della corretta digestione per il 65 per cento degli italiani, secondo una survey di Human Highway condotta per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica. Queste problematiche si fanno sentire soprattutto nel periodo primaverile, quando cambiano un po’ le abitudini alimentari e lo stile di vita.

Secondo i dati dall’indagine, le donne sono le più interessate dai disturbi, soprattutto in materia di stitichezza, che colpisce il 31,4 per cento di loro, contro il 16,6 per cento degli uomini, un’incidenza quasi doppia.

Sotto accusa per il 40 per cento degli intervistati, c’è lo stress. «Lo stress altera il normale funzionamento dell’apparato gastrointestinale, favorendo infiammazioni e disturbi funzionali come colon irritabile e reflusso», spiega il professor Attilio Giacosa, gastroenterologo al Centro Diagnostico Italiano di Milano e già direttore della Struttura complessa di gastroenterologia e nutrizione clinica all’Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova. Anche mangiare troppo velocemente, consumare pietanze elaborate o alimenti irritanti e la sedentarietà sono fattori che peggiorano la situazione.

Limitare i danni

1) Segui un regime alimentare sano. Per ottenere un effetto detox dalla dieta mediterranea aumenta il consumo di frutta e verdura, ed evita i prodotti troppo lavorati. La processazione industriale degli alimenti può comportare un eccessivo trattamento che ne riduce la qualità nutrizionale aumentandone a volte l’apporto energetico. Scegli ingredienti freschi e poco trasformati, utilizzando metodi di cottura semplici. A colazione punta su due uova, formaggio magro, yogurt naturale (evitando quelli che contengono zuccheri aggiunti), frutta fresca e una bevanda a piacere, come caffè o tè.

2) Bevi molti liquidi fuori pasto. Per favorire il processo di depurazione del corpo è importante assumere liquidi durante tutta la giornata. L’acqua aiuta a eliminare le tossine e contribuisce al benessere generale dell’organismo.

3) Fai attività fisica, in generale e soprattutto dopo i pasti. Bastano 30 minuti di camminata al giorno. L’ideale è fare movimento dopo i pasti, perché in questo modo si favorisce la digestione e si migliora il metabolismo, evitando di accumulare eccessi calorici.

4) Dormi almeno sette ore a notte. Il sonno aiuta a rigenerarsi sotto ogni profilo.

5) Riscopri la socialità durante i pasti. Questo consente di mangiare con più calma, senza stare connessi con i device (non parlare però mentre mastichi per non incamerare aria e causare gonfiore).

Parola d’ordine: consapevolezza

Demonizzare i singoli alimenti non è la soluzione. «Ciò che conta è capire che alcuni cibi possono risultare più difficili da digerire, come il lattosio o il glutine, la cui tolleranza può cambiare con l’età o per predisposizioni individuali», precisa il gastroenterologo. Anche stili alimentari più restrittivi possono rivelarsi utili, come lo stile vegetariano o vegano, purché affrontati con consapevolezza e con il supporto di un esperto. L’eccesso di legumi, per esempio, può causare fermentazioni intestinali e gonfiore, soprattutto tra le donne.

La new entry verde

Riflettori puntati sulla Green-Med Diet, una versione potenziata della dieta mediterranea classica, con un minore apporto di carne rossa e una maggiore attenzione alle proteine vegetali e alla sostenibilità. Da valutare il mankai, una microalga ricca di proteine, ferro e vitamina B12. «Noto come lenticchia d’acqua, questa alga è un alimento innovativo e sostenibile, utile per integrare le carenze dei regimi vegetariani», conclude Giacosa. Il mankai è anche un prodotto sostenibile: può svilupparsi tramite la coltivazione idroponica, cioè sostituendo la presenza del terreno con un substrato di acqua ricco di nutrienti.