Ascoltare il silenzio: l’esercizio è antistress
Abituate a mille rumori e a un continuo fluire di impegni, abbiamo dimenticato l’importanza del raccoglimento e del “vuoto”, che sono invece momenti in cui raccogliere le energie per recuperare benessere
Viviamo tutte nella frenesia, circondate da un’infinità di stimoli, dal rumore, da mille cose su cui appuntare l’attenzione: spesso è un’inconsapevole strategia messa in atto per il timore inconscio di fermarsi, di trovarsi in silenzio, di percepire il vuoto intorno a noi. Cerchiamo un’infinità di impegni con cui riempire le giornate, per fuggire da noi stesse. Eppure quel vuoto, quel silenzio ha una valenza terapeutica importante. Lo assicura Daiana Lorenzato, mindfulness educator e counselor nel volume “Non è come pensi, è come senti (ed. Red!), indicando nel silenzio un momento “magico” in cui possiamo raccogliere le nostre forze e trovare energie fresche.
Tutte le pratiche meditative insegnano a prendere contatto con il proprio io più profondo, sfruttando il silenzio e il distacco dal flusso degli eventi esterni.
Un proverbio cinese recita “A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta”: fermarsi, infatti, non vuol dire “non muoversi” ma “muoversi meglio”, dopo un raccoglimento interiore che porta a scelte più consone al nostro sentire. Ecco una pratica meditativa semplicissima proposta dall’esperta, per scoprire “l’abbraccio” del silenzio.
L’abbraccio del silenzio
Sedetevi in una posizione comoda e lasciatevi andare all’attesa, godetevi il vuoto. Chiudete gli occhi ascoltate il vostro respiro, con calma. Prestate attenzione al flusso dell’aria che, ad ogni inspirazione, entra e “accarezza” il corpo. Ad ogni espirazione, invece, percepite che l’aria che esce si porta via ciò che è superfluo in quel momento. Lasciatevi cullare dal ritmo respiratorio. A poco a poco, rilassandovi, avvertirete il desiderio di appoggiare la testa: allora sdraiatevi e assumete una posizione fetale, continuando ad ascoltare il silenzio e rimanendo immobili, senza fare nulla. Se sopraggiungono dei pensieri, lasciate che scivolino via senza far loro caso: siate indifferenti al fatto che arrivino o non arrivino, non cercate di afferrarli me nemmeno di lottare per evitarli. La lotta sarebbe un elemento di disturbo, mentre il vostro scopo è che tutto ciò che è al di fuori di voi, così come i pensieri della vostra mente, siano solo un ronzio lontano e poco importante. Gradualmente riuscirete a trovare il silenzio completo, la solitudine. Copritevi con una coperta, se lo desiderate, e godetevi questo momento che è tutto vostro, con potenzialità rilassanti e rigeneranti fortissime. Rimanete in questo stato di abbandono quanto desiderate, fino a quando avvertirete il desiderio di riaprire gli occhi: rimanete ancora qualche istante in ascolto, riuscirete a percepire che cosa è cambiato rispetto agli attimi precedenti all’esercizio.
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