Agroecologia: per proteggere l’ambiente è il momento di agire

Il modello agricolo convenzionale e l’attuale sfruttamento di suolo e foreste sono responsabili del 24 per cento delle emissioni di gas. Come spiega FederBio (Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica) la soluzione è un approccio agroecologico, ovvero l’applicazione di principi sostenibili alla produzione di alimenti, abiti, carburanti e alla gestione degli agrosistemi. «L’agricoltura biologica rappresenta un modello di riferimento poiché è in grado di contrastare in modo concreto il cambiamento climatico, tutelando al tempo stesso la biodiversità e la fertilità dei terreni e conciliando sostenibilità econo­mica, sociale e ambientale», ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Vantaggi concreti

È stato dimostrato che i vantaggi di diverse pratiche biologiche, per esempio evitare di utilizzare fertilizzanti sintetici, il maggior apporto di sostanza organica compostata nel terreno, la riduzione delle emissioni agricole di anidride carbonica e il sequestro di carbonio da parte del suolo, oltre ad altre tecniche agronomiche sostenibili per mantenere la produttività del terreni, hanno un potenziale di riduzione dei gas a effetto serra pari a 5.1-6.1 GT (miliardi di tonnellate) di CO₂ equivalenti.

L’evoluzione meteo

Senza sottovalutare il fatto che l’agroecologia gioca un ruolo importante anche di fronte agli eventi meteorologici estremi. I suoli a gestione biologica hanno più biomassa e una maggiore stabilità e biodiversità rispetto a quelli coltivati in modalità convenzionale e tendono così ad avere una migliore capacità di trattenere l’acqua.

Un futuro eco-friendly

La legge europea sul clima, adottata il 28 giugno 2021, introduce l’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione Europea per il 2050, cioè l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra, e fissa un obiettivo intermedio di riduzione netta delle emissioni inquinanti del 55 per cento entro il 2030.