Psoriasi: le nuove cure

Redazione Pubblicato il 08/03/2022 Aggiornato il 08/03/2022

Oggi i trattamenti sono davvero efficaci e migliorano moltissimo l'aspetto della pelle e la qualità della vita dei pazienti. A fare la differenza sono stati gli anticorpi monoclonali

Close-up of young woman scratching her arm while sitting on the stool in the home kitchen.
Si chiama psoriasi, dal greco “psoriasis”, che significa “condizione di prurito” ma va ben oltre il prurito. Trovarsi sulla pelle placche eritematose coperte da squame senza sapere quando andranno via e quando ritorneranno può avere delle ricadute pesanti a livello psicologico e relazionale nella vita di chi ne soffre.
 

La buona notizia è che le cure hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni consentendo un netto miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

 
Si attende a breve l’approvazione da parte dell’AIFA di un nuovo farmaco, l’anticorpo monoclonale Bimekizumab, appartenente alla classe dei farmaci biologici, farmaci che hanno determinato una rivoluzione nelle terapie sistemiche per i casi più seri di psoriasi.

 

La novità per i casi più seri

«I farmaci biologici, ottenuti tramite la tecnica del DNA ricombinante, rappresentano uno dei maggiori progressi ottenuti dalla medicina e negli ultimi anni stanno dimostrando tutto il loro valore aggiunto» sottolinea il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’Unità di Dermatologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «Il successo di queste terapie risiede nella grande selettività di azione, per questo vengono anche definite terapie target».

 

Come funzionano

«Nello sviluppo della psoriasi sono coinvolte sia cellule della cute come i cheratinociti sia cellule del sangue destinate alla difesa immunitaria come i linfociti T» continua il professor Mercuri. «L’alterazione del dialogo fisiologico tra questi due tipi di cellule provoca una iperproduzione di cellule cutanee che porta a sua volta allo sviluppo delle placche e delle squame. I farmaci biologici interferiscono in maniera selettiva nei processi immunologici che scatenano e sostengono la psoriasi. Lo fanno a vari livelli e con modalità di azione differenti perché ogni molecola ottiene risultati specifici.

 

Prime dosi in ospedale

I farmaci biologici, essendo proteine, se assunti per via orale verrebbero scomposti dallo stomaco per cui devono essere somministrati in ambito ospedaliero tramite iniezione sottocutanea almeno per quanto riguarda le prime dosi. Per le successive si insegna al paziente a iniettarsi il farmaco che però potrà essere ritirato anche in seguito solo nei centri ospedalieri autorizzati».
 
L’intervista completa al professor Santo Raffaele Mercuri è sul numero di marzo di Silhouette donna, ora in edicola.