Ligabue – È andata così, la docu-serie sulla carriera del rocker
Luciano Ligabue ha presentato la docu-serie che racconterà i suoi trent'anni di carriera. Sarà disponibile su RaiPlay dal 12 ottobre
Perché amiamo le piattaforme streaming? Per la loro capacità di stupirci sempre con gli effetti speciali di film e serie che si rivelano delle vere chicche. Ora per esempio RaiPlay (che, come la direttrice Elena Capparelli sottolinea, sta crescendo in utenti e proposte) ci regala uno splendido viaggio nel mondo di Luciano Ligabue con una docu-serie disponibile dal 12 ottobre.
Ligabue – È andata così (questo il titolo) ripercorre i primi trent’anni di carriera del rocker di Correggio, che con la sua musica ha fatto (e continua a fare) da colonna sonora alle nostre vite.
Cosa c’è da sapere sulla docu-serie
Ligabue – È andata così è un biopic seriale in sette capitoli (ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti), diretto da Duccio Forzano. Stefano Accorsi, attore molto legato al cantautore (ha recitato in due dei suoi tre film, ovvero Radiofreccia e Made in Italy), è invece la voce narrante e anche dialogante, dato che conversa con il Liga nazionale facendosi raccontare aneddoti e curiosità.
Non mancano le special guest: nel corso delle prime puntate, per esempio, vedremo Max Cottafavi, Mauro Coruzzi, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gino e Michele, Marco Ligabue, Linus, Claudio Maioli, Nicoletta Mantovani, Giovanni Marani, Robby Pellati, Federico Poggipollini, Mel Previte, Camila Raznovich, Massimo Recalcati, Rigo Righetti, Gerry Scotti, Walter Veltroni.
La parola a Ligabue
Il musicista ha presentato Ligabue – È andata così con una conferenza streaming, durante la quale ha ammesso: «Il progetto si è rivelato fin da subito intrigante, ma era difficile capire che forma dargli. Poi quando sono usciti l’album 7 e la raccolta 77+7 ho pensato che potevo agganciare anche la docu-serie a questo numero, così fortemente presente nella mia vita e ho trovato degli argomenti che avrei potuto mettere insieme nelle varie puntate».
A proposito delle puntate anticipa: «Posso dirvi che la prima racconta gli esordi, la seconda il boom improvviso, mentre la terza smentisce uno degli aggettivi che mi vengono appioppati ovvero ‘riservato’ (perché in realtà, con le mie canzoni, ho raccontato anche gli aspetti più intimi della mia vita). La quarta si intitola ‘Facci un po’ vedere’ e si parla anche dei miei film, mentre la quinta è incentrata sui miei momenti di crisi, la sesta sul rapporto con il pubblico e la settima sull’anima dei posti in cui ho suonato».
Invece sul coinvolgimento di Stefano Accorsi dice: «Siamo amici di vecchia data e c’è stata la giusta complicità quando mi intervistava. Poi non so se lo sapete, ma lui è un tipo che ama scherzare e per me era importante ci fosse qualcuno per sdrammatizzare e non rendere tutto troppo serioso».
Ligabue spiega poi che fermarsi, a causa del Covid, l’ha portato a guardarsi indietro e non avanti come sempre: «Rivedere la mia vita è stato appassionante, ho provato un misto di nostalgia, piacere e tenerezza. In trent’anni è cambiato praticamente tutto, forse in diversi aspetti sono cambiato anch’io, ma è normale facendo un mestiere che ha mille sollecitazioni emotive».
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