Capelli grigi: se dipende dallo stress
È vero che lo stress può rendere i capelli grigi prima del tempo, ma questo cambiamento è in parte reversibile. Lo racconta uno studio del Columbia University Irving Medical Center di New York
Ora che Andie MacDowell ha rotto il ghiaccio, possiamo collettivamente riconoscere che i capelli grigi non sono un dramma. Tuttavia, un conto è abbracciare con disinvoltura il look da silver fox che sta così bene alle stelle del cinema e un altro fare pace con i segni di invecchiamento prematuro legati allo stress. Per chi proprio non riesce a vedersi con una chioma sale e pepe già a 20 o 30 anni, un barlume di speranza arriva da un recente studio pubblicato sulla rivista accademica eLife.
Il processo di invecchiamento è meno lineare di quanto si pensi e, almeno per quanto riguarda i capelli, i suoi segni possono essere temporaneamente arrestati o addirittura invertiti… a patto di riuscire a eliminare le fonti di preoccupazione.
La sindrome di Maria Antonietta
La leggenda vuole che la povera Maria Antonietta passò la sua ultima notte in preda a un tale terrore da andare al patibolo con i capelli completamente bianchi. Si tratta però di pura fantasia, come la faccenda delle brioche. In realtà, chiariscono i ricercatori del Columbia University Irving Medical Center, i capelli già cresciuti non possono cambiare colore dalla sera alla mattina. È vero però che lo stress psicologico può accelerare il processo di invecchiamento, facendo spuntare capelli grigi anche a chi avrebbe potuto godersi il suo colore naturale ancora per qualche anno. La buona notizia è che questo cambiamento è in parte reversibile negli esseri umani, anche se studi precedenti sui topi avevano suggerito il contrario.
Una mappa dello stress
I nostri capelli tengono traccia della nostra storia, spiega il professor Martin Picard, un po’ come gli anelli sul tronco di un albero. L’idea che lo stress faccia venire i capelli bianchi è molto diffusa, ma difficile da provare scientificamente per via di limitazioni tecnologiche. Utilizzando una tecnica di imaging innovativa, messa a punto dalla dottoressa Ayelet Rosenberg, i ricercatori sono finalmente riusciti a spaccare il proverbiale capello misurando i livelli di migliaia di proteine e ottenendo indicazioni precise su ogni variazione di colore. In questo modo è stato possibile analizzare i capelli di 14 volontari e confrontare eventuali cambiamenti con i loro rispettivi “diari dello stress”, compilati per tutta la durata dello studio. Non solo è stato confermato il legame tra stress e canizie, ma l’ingrigimento potrebbe rivelarsi naturalmente reversibile. Un esempio? I cinque capelli grigi sulla testa di un volontario particolarmente stressato, tornati scuri come per magia durante le ferie.
Si può davvero ringiovanire?
Ridurre le fonti di stress fa sicuramente bene alla salute, ma non può fare miracoli. L’ipotesi dei ricercatori è che ci sia una soglia in cui il cambiamento non è più reversibile. Di solito i primi capelli grigi spuntano intorno alla mezza età, ma lo stress e la genetica possono dare una spintarella verso la soglia di non-ritorno anche a persone più giovani. Se è del tutto improbabile che uno stile di vita più rilassante possa far tornare mora una settantenne, i risultati di questo studio offrono nuovi spunti per ripensare il processo di invecchiamento e scoprire quali fattori contribuiscono a influenzarlo.
Ti potrebbe interessare anche:
- Unghie: non solo nail art. Pensa anche alla loro salute
- Vacanze vitaminiche
- Viaggi in auto: schiena ok in 6 mosse
- Ciclo, la rivoluzione che semplifica la vita
- Siesta sì, ma nella posizione giusta