Tai chi: in acqua è ancora più efficace
Il massaggio idrico, che elimina le tensioni inutili, aiuta a eseguire tutti i gesti dell’antica disciplina cinese con più morbidezza e fluidità. E l’effetto rigenerante è assicurato
Siete amanti delle attività wellness in acqua? Allora dovete provare il Tai chi in immersione. Per l’antica ginnastica dolce cinese quello acquatico è un ambiente ideale, perché alleggerisce tutti i movimenti, rendendoli più fluidi e fluttuanti e le cosiddette forme, cioè le sequenze di gesti che caratterizzano la secolare disciplina orientale, possono essere eseguite con maggiore armonia e consapevolezza. Lo assicura Francesco Curci, maestro di Tai chi e fondatore del progetto Tai chi online, che ci guida alla scoperta dei benefici che si possono ottenere esercitandosi al mare, al lago, in un fiume, ma anche nelle piscine e nelle vasche termali.
Molte scuole di Tai chi organizzano lezioni in acqua, perché abbandonarsi all’abbraccio dei flutti aiuta a capire e a percepire meglio la corretta esecuzione dei gesti.
I benefici generali…
Qualsiasi attività motoria nell’acqua sfrutta la presenza del liquido per molte ragioni: il massaggio continuo che il corpo riceve, e di cui noi donne conosciamo bene anche i vantaggi estetici, la resistenza opposta dall’acqua a ogni gesto, che rende l’allenamento muscolare più intenso ed efficace, e la spinta idrostatica, che riduce il peso di chi sta immerso. L’esercizio fisico “in scarico” diventa pressoché atraumatico, perché viene meno la pressione che a secco grava sulla colonna vertebrale e sulle articolazioni. Risultato? La gym in acqua è adatta proprio per tutte, anche per le più sedentarie, in sovrappeso o reduci da traumi osteoarticolari. E il Tai chi non fa eccezione.
… e quelli particolari
Ma i vantaggi della pratica acquatica di questa disciplina sono ancora maggiori. Il Tai chi, infatti, prevede fluidità e morbidezza: immersi nel liquido, che avvolge, massaggia ed elimina le tensioni inutili, è più facile attivare solo i muscoli che servono per compiere un certo movimento, lasciando rilassati gli altri. In acqua, insomma, chi cerca un’esecuzione bella, precisa e armoniosa è facilitato.
Volete un esempio? Pensate a un movimento semplicissimo del Tai chi, quello denominato “aprire e chiudere”. Siete in piedi a gambe divaricate, con le braccia sollevate davanti al petto, all’altezza delle spalle, le mani che si sfiorano e i gomiti leggermente piegati. Con movimenti lenti e ampi, aprite le braccia a croce e poi le richiudete. Le braccia non devono essere rigide, i polsi devono essere rilassati, le mani devono accompagnare il movimento oscillando. Ripetendolo a secco, il movimento può risultare impreciso e ingessato, perché si tende a contrarsi in modo eccessivo, mentre in acqua lo si esegue con una scioltezza che lo rende simile al fluttuare delle ali di un uccello: ed è proprio questo l’effetto che si deve ottenere.
I vantaggi quotidiani
Impegnandosi per spostare il liquido con il corpo, ci si abitua a dosare la forza, a controllare i propri gesti, a gestire gli spostamenti del peso e a trovare il giusto bilanciamento corporeo. In definitiva si impara a utilizzare e a sfruttare meglio tutte le proprie potenzialità motorie. Perciò la pratica acquatica del Tai chi costituisce un’ottima palestra non solo per diventare dei praticanti più precisi ed esperti, anche a secco, ma anche per rendere più funzionali tutti i movimenti della vita.
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