Fegato grasso: si cura con gli sport aerobici
Ne soffrono sempre più italiani. La colpa è dello stile di vita, che va modificato innanzitutto con il movimento
Regola il metabolismo, ci difende, come un filtro, dalle sostanze tossiche che arrivano dal’esterno. Il fegato è una centralina silenziosa che interagisce con tutti gli altri organi. Se funziona bene stiamo meglio e siamo anche più belle perché la pelle è più compatta ed è più facile rimanere in linea, meno gonfie e appesantite. Eppure è un organo trascurato e sotto attacco.
I disturbi che lo riguardano sono in costante aumento, tanto da essere forse la più allarmante “pandemia” dei prossimi anni. Prendercene cura e proteggerlo (almeno quanto lui fa con noi) però è possibile.
Occhio alla pancetta
Un quarto della popolazione italiana soffre di steatosi epatica non alcolica o “fegato grasso” e l’età in cui la malattia compare si va sempre più abbassando. Un disturbo che comunque dipende dalla cattiva alimentazione: la spia può essere soltanto l’accumulo di grasso addominale. Non esistono a oggi farmaci specifici per curarlo. La buona notizia è che il problema è reversibile. Bisogna agire sugli stili di vita: grassi saturi e carboidrati vanno ridotti soprattutto nelle ore serali, quelle in cui sono più pericolosi, per la linea per la salute del fegato.
La regola del 4
L’esercizio fisico aiuta il fegato a ”stare in forma”. Per molti studi, fra cui una giapponese e uno australiano, il numero vincente sarebbe il 4: quattro sessioni di un’ora di attività aerobica intensa a settimana riuscirebbero a ridurre in modo significativo l’infiammazione, lo stress ossidativo del fegato e l’accumulo di grasso interno all’organo. Ma basta anche meno, purchè l’attività fisica sia costante e regolare.
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