Long Covid: le conseguenze del virus

Redazione Pubblicato il 09/01/2021 Aggiornato il 30/01/2021
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Copiosa perdita di capelli, disturbi respiratori, senso di stanchezza e annebbiamento mentale che non passano. Sono i sintomi di cui soffrono molti di quelli che hanno superato l’infezione da Covid-19. Chi è stato dimesso dall’ospedale o dichiarato guarito, avendo fatto uno o più tamponi con esito negativo, spesso non è davvero uscito dal tunnel. Questi fastidiosi strascichi della malattia possono permanere anche per mesi dopo la guarigione ufficiale, destabilizzando e preoccupando chi ha già avuto a lungo a che fare con il virus. Soprattutto perché non sa quando finiranno e come li deve gestire. È il cosiddetto “Long Covid”.

Non esistono ancora studi sistematici sul periodo che segue la guarigione e quindi ci si può solo basare sull’osservazione diretta e sul lavoro integrato degli specialisti.

Serve un monitoraggio attento

«Essendo una malattia di cui ancora si sa poco, anche le informazioni sono tutte in divenire» spiega il dottor Moreno Tresoldi, primario di Medicina Generale e delle Cure Avanzate dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. «Prima di sei mesi dalla risoluzione di un evento, qualunque esso sia, Covid compreso, non si può parlare di una “sindrome post” ma di una serie di sintomi o segni che vanno monitorati per misurarne il peso nella storia naturale della malattia. Di volta in volta dobbiamo comprendere se questi sintomi sono a risoluzione più o meno rapida oppure tendono a persistere e a dare qualche conseguenza. Non c’è un protocollo standard per chi è guarito: viene definito nel momento in cui lo rivediamo in ambulatorio e ne verifichiamo le condizioni. L’attività di monitoraggio è fondamentale per verificare l’impatto della malattia».

Le conseguenze più comuni

Problemi respiratori

Ovviamente a dominare lo scenario sono i problemi respiratori. I pazienti che sono stati ricoverati hanno una persistenza di disturbi che vanno dalla semplice dispnea, ovvero mancanza di fiato dopo sforzi lievi o intensi, a sintomatologie più complesse.

Stanchezza cronica

Un altro aspetto che caratterizza la fase post-infettiva del Covid-19 è rappresentato da una protratta condizione di astenia. Se ne è parlato a proposito dei molti calciatori, fra quelli che hanno contratto il virus, che hanno dichiarato di non riuscire a recuperare i precedenti livelli di performance e una piena efficienza fisica.

Caduta dei capelli

Ad aggravare le conseguenze del virus sul piano psicologico c’è pure il problema della copiosa caduta dei capelli che, secondo i dati a disposizione dei dermatologi, interesserebbe più del 30% delle persone che contraggono l’infezione. La forma più frequente, nel 90% dei casi, si manifesta dopo due o tre mesi dalla guarigione.

La “nebbia cognitiva”

Gli strascichi della malattia riguardano anche le nostre capacità mentali: almeno un paziente su venti ha lamentato a distanza di mesi dalla guarigione confusione e stanchezza mentale, difficoltà a concentrarsi, un senso di annebbiamento. Non a caso al fenomeno è stato dato il nome di “nebbia cognitiva”.

L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di gennaio, in edicola