Le ghiandole sudoripare
Le ghiandole sudoripare sono ghiandole esocrine annesse all’epidermide, presenti in diverse sedi nello strato profondo della pelle, ma concentrate soprattutto sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Ecco come funzionano e a quali disturbi sono soggette.
PRODUCONO IL SUDORE
Le ghiandole sudoripare, come tutte le ghiandole esocrine, sono dotate di un dotto escretore che, in questo caso, si apre sulla superficie della cute formando il poro.
Hanno il compito di produrre il sudore, un liquido indispensabile alla vita. Infatti, la sudorazione è il più efficace dei meccanismi che il sistema di termoregolazione utilizza per abbassare la temperatura interna in caso di importante surriscaldamento.
Tutti i nostri organi hanno bisogno di avere la propria giusta temperatura per funzionare correttamente; per questo esistono tutta una serie di complessi “ingranaggi” che controllano in continuo tale parametro. Ebbene, il sudore, evaporando, sottrae calore alla pelle e raffredda il corpo.
Non sempre però questo processo è necessario: può essere considerato come una sorta di “ultima spiaggia”, utilizzato quando non si riesce a ridurre la temperatura interna in altro modo. È, infatti, un meccanismo fastidioso e costoso, perché comporta un’importante perdita di liquidi e sali minerali.
COME FUNZIONANO
La temperatura corporea e la secrezione del sudore sono regolate dal sistema nervoso simpatico (Sns), quella parte del sistema nervoso indipendente dalla nostra volontà.
A controllare questi processi è l’ipotalamo, il nucleo nervoso situato in una zona profonda del cervello, con le funzioni di “elaboratore e quadro comandi”, a cui sono connessi i sensori corporei profondi e cutanei che registrano le informazioni sulla temperatura.
I rilievi dell’ipotalamo generano poi comandi che vengono trasmessi in periferia grazie ai segnali delle fibre nervose dell’ortosimpatico (una parte del Sns), che sono organizzate in una doppia catena di connessione lungo la colonna vertebrale, in sede toracica e lombare. Da questa “dorsale nervosa” vengono controllati e assistiti ogni organo e funzione.
CE NE SONO DUE TIPI
Si distinguono due tipi principali di ghiandole sudoripare:
– le ghiandole sudoripare eccrine, presenti su tutta la superficie cutanea e particolarmente concentrate nelle ascelle, sulla fronte, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi, che partecipano attivamente ai processi di termoregolazione del corpo, dedicandosi quasi esclusivamente alla produzione del sudore. Il sudore secreto da queste ghiandole contiene acqua, acidi grassi e anche un piccola quantità di sostanze uriche;
– le ghiandole sudoripare apocrine, localizzate nella regione ascellare e in quella ano-genitale, che emettono un secreto più ricco di materiali organici e quindi caratterizzato da un odore più forte. Ecco perché sono responsabili di quell’odore corporeo individuale che caratterizza ciascuno di noi.
I DISTURBI DELLE GHIANDOLE SUDORIPARE
Le ghiandole sudoripare possono essere colpite soprattutto da tre problematiche: l’iperidrosi, l’ipoidrosi e, soprattutto nei bambini, la sudamina.
L’IPERIDROSI
Si tratta di un’esagerata produzione di sudore che si svincola dal controllo termico, specialmente a livello di mani, piedi, ascelle e/o testa. Il sudore, da alleato della salute, si trasforma così in nemico: non serve più per raffreddare il corpo quando necessario, ma al contrario crea solo tanto imbarazzo.
La forma più frequente ha cause ignote e viene chiamata “essenziale”. Compare generalmente nell’infanzia o nell’adolescenza e si protrae inesorabilmente per tutta la vita.
Solo raramente l’iperidrosi è secondaria, ossia dipende da altre note malattie o condizioni, come disfunzioni del sistema endocrino, obesità, uso di farmaci, menopausa.
I sintomi
L’eccesso di sudore può essere circoscritto a una o a più zone del corpo, come mani e ascelle e in questo caso si parla di iperidrosi localizzata o focale, oppure la sudorazione può essere diffusa e si parla allora di iperidrosi generalizzata.
L’entità del sudore varia a seconda dei casi e può arrivare a creare grandi disagi e forti imbarazzi.
Le cure
In genere, si consiglia di ricorrere ad apposite soluzioni che diminuiscono la sudorazione, come quelle a base di cloruro di alluminio.
Un altro rimedio contro l’iperidrosi è la ionoforesi, che consiste nell’erogare alle aree di pelle interessate deboli correnti elettriche, applicate attraverso l’acqua o un tampone umido. Si pensa, infatti, che questa tecnica agisca bloccando le ghiandole sudoripare. Nei casi più severi, si può ricorrere alla tossina botulinica, che blocca la sudorazione.
Talvolta, è indicato un intervento chirurgico mini invasivo, che consiste nell’applicazione di clip in titanio che bloccano, in punti diversi del tronco ortosimpatico toracico, gli snodi e le vie nervose che hanno il compito di trasmettere il segnale di produzione di sudore alle ghiandole sudoripare.
L’IPOIDROSI
Chiamata anche anidrosi, l’ipoidrosi è l’assenza o la riduzione di sudorazione. Si tratta di una condizione caratterizzata dal fatto che le ghiandole sudoripare non riescono o non possono funzionare correttamente. Può interessare tutto il corpo oppure una o più aree del corpo.
Può dipendere da una serie di cause come lesioni cutanee, traumi, infezioni, infiammazioni, diabete, ipotiroidismo, psoriasi, sindromi rare, uso di alcuni farmaci.
I sintomi
Si manifesta con assenza di sudorazione in aree cutanee più o meno estese.
Inoltre, la persona può sviluppare intolleranza al caldo, facile affaticabilità, cefalea e malessere durante l’esposizione a temperature elevate o a sforzi fisici intensi.
Le cure
La terapia consiste nel raffreddare, all’occorrenza, le superfici interessante da anidrosi, per esempio con spugnature fredde, e nel mantenerle ben idratate tramite prodotti appositi. Ovviamente, laddove è possibile, è necessario anche agire sulle cause.
LA SUDAMINA
Conosciuta anche come miliaria, è un’irritazione della pelle dovuta all’eccessiva sudorazione. Attraverso il sudore, infatti, vengono espulsi anche sali e acidi organici: sostanze irritanti per la cute.
Può anche accadere che il sudore in eccesso non trovi nessuna via d’uscita a causa di un’ostruzione dei pori collegati alle ghiandole sudoripare. Rimane quindi all’interno, irritando l’area.
Il disturbo interessa soprattutto i lattanti e i bambini piccoli: anche se in linea di massima le loro ghiandole sudoripare sono poco attive, quando fa molto caldo possono lavorare di più, specialmente in alcuni soggetti. Del resto, i bimbi hanno un sistema di termoregolazione corporea non perfettamente sviluppato (si perfeziona con la crescita). Questo significa che la temperatura del loro corpo si adegua a quella ambientale con tempi più lunghi rispetto a quelli di un adulto.
I sintomi
Si manifesta con grappoli di piccole vesciche di circa uno-due millimetri, piene di liquido.
La sudamina colpisce le zone dove il bebè suda maggiormente: il tronco, in corrispondenza della zona del pannolino, le pieghe dell’articolazione del gomito e delle ginocchia, ma anche tempie, cuoio capelluto, zona dietro alle orecchie, collo.
Le cure
Per dare un rapido sollievo al bambino, è bene svestirlo e sistemarlo in un luogo fresco e areato.
Quindi, applicare sulla zona interessata un impacco di acqua tiepida e bicarbonato: sciogliere un cucchiaio di bicarbonato in una bacinella d’acqua tiepida, immergervi un panno di cotone e poi applicare sulla pelle per una decina di minuti.
In alternativa, fare un bagnetto al bebè con amido di riso. In entrambi i casi, al termine, asciugare con cura la pelle del bimbo, utilizzando un telo in cotone e tamponando anche le pieghe dove ristagna più facilmente l’umidità.
Il medico può prescrivere un preparato chiamato pasta all’acqua (contiene ossido di zinco, glicerina, acqua e talco) oppure un talco all’avena colloidale, in grado di assorbire il sudore; solitamente questi prodotti vanno applicati una-due volte al giorno per una settimana.