Il varicocele
Il varicocele è la dilatazione delle vene dei testicoli che nel loro insieme formano il cosiddetto “plesso pampiniforme”.
È raro nei bambini con meno di 10 anni, mentre alla fine dell’adolescenza compare in circa 15 ragazzi su 100.
È una condizione importante perché può rendere l’uomo infertile. La sua prevalenza tra gli uomini che non possono avere figli è, infatti, superiore al 25 per cento.
I sintomi
Può essere del tutto asintomatico e, quindi, può passare inosservato, almeno fino a quando non si effettuano indagini specifiche. A volte, invece, si manifesta con una sensazione di fastidio o di peso a livello dello scroto.
Nei casi più avanzati, quando l’uomo compie sforzi addominali le vene coinvolte possono evidenziarsi alla vista e alla palpazione come un piccolo groviglio di lombrichi.
In circa il 90 per cento dei casi il varicocele interessa un solo testicolo, il sinistro. Il varicocele può essere di tre gradi: il primo è il più lieve, il secondo è moderato, il terzo è il più grave.
Le cause
L’alterazione è dovuta a un’insufficiente tenuta delle valvole della vena spermatica interna, il lungo vaso che raccoglie il sangue proveniente dal plesso pampininifome.
Questa scarsa tenuta determina un ristagno di sangue nelle vene del plesso pampiniforme che a lungo andare, a causa della pressione subita, possono perdere tonicità. In pratica, le vene dello scroto diventano varicose, esattamente come le vene delle gambe quando la circolazione sanguigna a livello degli arti inferiori è difettosa. La ragione di questo malfunzionamento è ancora sconosciuta.
La diagnosi
Di norma il varicocele viene diagnosticato dall’andrologo attraverso l’osservazione e la palpazione dello scroto. Per avere conferma della diagnosi molti specialisti prescrivono sia un’ecocolordoppler, un esame simile all’ecografia in grado di visualizzare le vene dello scroto, sia uno spermiogramma, utile per stabilire se il varicocele abbia già prodotto danni sulla fertilità.
Le conseguenze
In presenza di un varicocele si verifica un accumulo di sangue attorno ai testicoli, da cui deriva un innalzamento della temperatura locale e una riduzione della qualità della circolazione sanguigna.
Questo fenomeno altera la spermatogenesi, cioè la formazione degli spermatozoi, che avviene nei testicoli.
Spesso, infatti, i risultati dello spermiogramma di uomini con varicocele evidenziano alterazioni della quantità e qualità degli spermatozoi. Nei casi peggiori, la spermatogenesi è così difettosa da compromettere del tutto la possibilità di procreare.
Le cure
La cura del varicocele può prevedere l’esecuzione di un intervento chirurgico che consiste nel raggiungere le vene dilatate mediante una piccola incisione che viene eseguita nell’addome. Lo scopo è di occluderle per evitare ristagni di sangue.
In generale, la tendenza è di trattare solo i varicoceli che provocano sintomi o che si associano a uno spermiogramma alterato. L’intervento non richiede ricovero.
Se il varicocele è lieve e non produce particolari disturbi è sufficiente sottoporsi regolarmente ai controlli andrologici.
In una certa percentuale di casi dopo l’intervento il varicocele può ripresentarsi. Per questo motivo, è necessario effettuare controlli, tra cui l’ecocolordoppler, a intervalli che è l’urologo a stabilire a seconda del caso. In generale, in seguito all’intervento si assiste nell’arco di 3-6 mesi a un miglioramento della qualità del seme.
La prevenzione
È consigliabile che tutti i ragazzi tra i 16 e i 18 anni di età, effettuino una vista di controllo dall’andrologo, al fine di escludere la presenza di varicocele.
Le stesse manovre suggerite per l’autopalpazione del testicolo possono essere eseguite anche per individuare il varicocele.
Va detto però che non trovarlo non esclude che ci sia, in quanto di fatto non è facile effettuare autonomamente la palpazione in modo corretto ed efficace.