11/09/2020

Le afte

Tra le affezioni più frequenti della mucosa orale vanno annoverate senza dubbio le afte, un disturbo molto doloroso, che può impedire perfino di bere e di mangiare.

Che cosa sono

Si tratta di piccole ulcere, singole o multiple, molto dolorose che compaiono sul palato, sulla parete interna delle guance, sulle gengive o sulla parte interna delle labbra.

Esistono vari tipi fi afte, ma le più diffuse hanno un diametro inferiore al centimetro e guariscono senza lasciare cicatrici in circa due settimane.
Consistono in una rottura della mucosa orale, che spesso è preceduta qualche giorno prima da una sensazione di lieve fastidio, di dolore o bruciore. 
Ciò che le caratterizza è la ricorrenza: si ripresentano periodicamente, con una frequenza variabile da persona a persona, anche se possono regredire col passare del tempo, in particolare dopo i quarant’anni.

I sintomi

Un dolore intenso localizzato in un punto preciso della bocca: ecco il sintomo caratteristico delle afte, di qualsiasi tipo.
Il dolore può essere associato anche a bruciore e formicolio. Inoltre, è comune la sensazione di secchezza. Spesso la persona fatica a mangiare e parlare.
A occhio nudo (sempre che l’afta non si formi in posti più nascosti) è visibile un’ulcera poco profonda, di colore biancastro o giallastro, circondata da un alone rossastro. Tipicamente, nella prima fase, si ricopre di una patina biancastra, composta da strati di una proteina, la fibrina, coinvolta nella coagulazione del sangue.

Le afte durano al massimo 10-15 giorni, non sanguinano e non si induriscono.

Le afte possono costituire anche il primo sintomo della stomatite.

I fattori scatenanti

Le cause vere e proprie delle afte non sono ancora ben note, ma all’origine ci possono essere numerosi fattori scatenanti. Ecco i più comuni:

–       predisposizione genetica,

–       allergie alimentari (soprattutto al cioccolato, al caffè, alle fragole, ai pomodori, ai formaggi, ai cereali),

–       applicazione imperfetta di protesi dentarie e apparecchi,

–       celiachia,

–       stress,

–       morsicature accidentali e altri generi di traumi (come le scottature o un uso sconsiderato dello spazzolino),

–       squilibri ormonali,

–       uso di alcuni farmaci (come l’acido acetilsalicilico, gli antipertensivi o farmaci verso i quali si verifica ipersensibilità),

–       presenza di herpes labiale.

Le cure

Le afte regrediscono spontaneamente. Tuttavia, in commercio si trovano diversi prodotti in grado di alleviare il dolore e apportare un po’ di sollievo. I più utilizzati? I gel a base di aloe vera o altre sostanze disinfettanti, lenitive e antinfiammatorie; i cerotti bioadesivi che isolano la lesione diminuendo i fastidi; le soluzioni per risciacqui; gli sciroppi.
Per migliorare la situazione, è utile evitare di mangiare cibi troppo caldi o troppo freddi e alimenti acidi, di fumare e di bere alcolici: questi sono tutti fattori che irritano ulteriormente le ferite.
Nelle forme più resistenti o complesse, il medico potrà consigliare il ricorso a cortisonici topici e sistemici.
In alcuni casi, può essere indicato l’impiego del trattamento laser, che decontamina le lesioni e facilita la scomparsa della sensazione dolorosa (lo stesso indicato nel caso dell’herpes alle labbra).

Consigli utili

Per ridurre il rischio che si formino le afte, è bene:

– mantenere una corretta e costante igiene orale, usando spazzolino a setole morbide e dentifricio dopo ogni pasto;

– evitare il consumo eccessivo cibi acidi o piccanti, tra i quali noci, patatine, alcune spezie, ananas, pompelmo e arance;

– mangiare molta frutta, verdura e cereali integrali;

– bere abbondantemente;

– se si hanno protesi o apparecchi, curarne l’igiene e informare il dentista di eventuali fastidi o lesioni;

– cercare di ridurre lo stress.