Sapone: alla (ri)scoperta di un grande classico

Forse poco accattivante e decisamente old style se paragonato alle formulazioni e texture avanguardiste lanciate sul mercato negli ultimi anni, il sapone solido è tornato alla ribalta in tempi di Covid-19, in qualità di strumento indispensabile per il lavaggio della mani e annientare il virus nemico, eventualmente presente sulla superficie della pelle.

Green style

Purificano a fondo, idratano e attenuano le rughe. Sono queste le caratteristiche dei saponi dall’anima verde.

• Il sapone ayurvedico contiene solo oli vegetali puri come cocco, sandalo e arancio, associati a glicerina vegetale, che gli conferiscono effetti nutrienti ed elasticizzanti.
• Il millenario sapone di Aleppo, che deve il suo nome all’omonima città della Siria, è realizzato con olio di oliva (anti-età) e olio di alloro, ad azione antibatterica. Per questo, è utilizzato principalmente per le pelli impure perché è in grado di riequilibrare la produzione di sebo e di forfora sui capelli.
• Quello “vitaminico” alla carota sfrutta tutte le proprietà di questo ortaggio, fonte di vitamina A per contrastare i radicali liberi, vitamina C per stimolare la produzione di nuovo collagene e betacarotene per attivare la melanina.
• Il sapone di betulla grazie agli estratti della pianta è ottimo per drenare e favorire la rigenerazione dei tessuti. Inoltre, vanta proprietà antinfiammatorie nei confronti dell’acne.
• Il sapone di canapa è costituito da olio di oliva e olio di semi di canapa, è nutriente, idratante e lenitivo.