11/11/2019

Mindful eating per vincere le abbuffate

Dottoressa Chiara Boscaro Pubblicato il 11/11/2019 Aggiornato il 11/11/2019

La mindfull eating è una tecnica che aiuta a imparare a mangiare in modo equilibrato, senza eccessi e, allo stesso tempo, senza rinunciare al piacere del cibo.

Una domanda di: Manuela
Gentile Dottoressa,
in alcuni momenti della mia giornata soffro di “abbuffate compulsive”, non so come uscirne, ho sentito parlare di Mindful Eating, mi potrebbe dire di cosa si tratta?
Dottoressa Chiara Boscaro
Dottoressa Chiara Boscaro

Gentile lettrice,
La Mindful Eating è un approccio all’alimentazione che si basa sul consumo consapevole dei cibi, che aiuta a riconnettersi con i nostri 5 sensi per sviluppare una relazione sana con le nostre emozioni nel momento in cui iniziamo a mangiare qualcosa. Comprende corsi ed esercizi di meditazione attuati da nutrizionisti e psicologi qualificati proprio per la gestione delle abbuffate al fine di aiutare chi ne è colpito a uscire dal circolo vizioso della “dipendenza da cibo”. In pratica, induce a comprendere cosa si prova durante la degustazione di una bevanda o l’assaggio di un alimento, e, allo stesso tempo, insegna a togliere il “pilota automatico” mentre si mangia (spesso si introduce cibo in modo automatico, senza gustare i singoli bocconi, impedendo a se stessi di raggiungere quella gratificazione che consente di introdurre le giuste quantità di cibo). La Mindful Eating pone il focus sulla persona, sugegrisce alla mente di prestare attenzione alle sensazioni legate al cibo, per potersi approcciare a esso in modo corretto, ricavandone il giusto piacere senza correre i rischi legati a un consumo eccessivo.
Le propongo, a titolo di esempio l’ esercizio sul cioccolato, fondente al 70 per cento.
Chiudiamo gli occhi, tocchiamo una tavoletta di cioccolato, quali sensazioni sentiamo?
E’ fredda, è dura? Che spessore ha?
Ora apriamo gli occhi, guardiamo la tavoletta: qual è il suo colore?
Spezziamo un quadretto, portando le mani vicino alle orecchie, che rumore viene prodotto?
Avviciniamo il quadretto di cioccolato al naso, che profumo si sente?
Infine portiamo piano il quadretto alle labbra..già sentiamo il sapore? Quale sensazione proviamo?
Portiamo il cioccolato in bocca, senza masticarlo subito, che sapore ha? Si scioglie in bocca?
Ora mastichiamo piano e cominciamo ad immaginare il cioccolato che si scioglie e va giù nell’esofago fino allo stomaco…
Ecco in questo modo diventa possibile gustare il momento e il quadratino: l’appagamento che se ne ricava tende a frenare il desiderio di inghiottire altri quadratini. Va da sé che non è certo sufficiente un singolo esercizio con un singolo quadratino di cioccolata per superare un disturbo del comportamento alimentare, però ripetere spesso l’esperienza può essere un buon inizio.
Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.


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