Milano Fashion Week SS2020: tra arte e romanticismo
Le collezioni Spring-Summer 2020 presentate alla Milano Fashion Week hanno ribadito l'indole romantica di noi donne, facendo anche qualche incursione nel mondo dell'arte
Donne e romanticismo: un binomio inscindibile, che resiste agli scossoni della modernità e del girl power. Perché ci piace fare le dure, ma senza perdere la voglia di guardare il mondo con gli occhi a cuore. Quindi perché i designer dovrebbero smettere di ribadire il concetto? Lo fanno anche in alcune collezioni Spring-Summer 2020, presentate in questi giorni durante la Milano Fashion Week. Le maison lasciano quindi libero spazio a capi dal mood romantico, cedendo anche ad affascinanti ispirazioni che richiamano il mondo dell’arte.
Le varie facce del romanticismo
Naturalmente ognuno traduce il romanticismo in moda a seconda del proprio stile nonché sentire. E c’è chi ne ha fatto il proprio manifesto, come Luisa Beccaria che per la sua sfilata ha scelto un contesto bucolico, perfetto per amplificare l’identità della sua collezione, dove a dominare sono gli abiti e le gonne plissettate, le balze e i fiocchi, i pizzi e le fantasie, oltre a delle adorabili maniche a sbuffo.
Si ispira a una dimensione bucolica anche Daniela Gregis, che mentre creava i capi per la prossima stagione calda pensava al lavoro meticoloso delle api e alle sue geometrie, al miele e ai colori dei fiori. I risultato è una collezione dai toni caldi e dalle ampie forme, che vagamente ricorda il mondo hippie. Da sottolineare la predominanza di tessuti naturali come lino e cotone.
E il mood hippie anni’70, insieme ad icone di quel periodo come Jane Birkin, ha ispirato la collezione di Missoni con il suo mix perfetto di silhouette morbide e stampe floreali (molte delle quali rivisitazioni di motivi d’archivio). Anche in questo caso sono gli abiti, preferibilmente lunghi, a farla da padrone (le donne sono avvisate!).
Più passionali Dolce & Gabbana, che celebrano le loro radici scegliendo come fil rouge per la loro collezione una Sicilian Jungle che conquista al primo sguardo, con fantasie dai colori accesi, applicazioni, inserti di uncinetto e rafia. Il tutto (o quasi) Made in Italy.
Ispirazioni d’arte
La collezione Spring-Summer 2020 di Moschino ci proietta invece nel mondo di Pablo Picasso e delle sue opere, non sono nei colori ma anche nelle bizzarre forme (persino tridimensionali) di alcuni abiti. Chissà chi, oltre a star e modelle, avrà l’ardire di indossarli.
Parte dalla famiglia e da ispirazioni anni’80 la collezione di Salvatore Ferragamo, per poi cedere al fascino dell’arte: troviamo infatti stampe che riproducono la cinquecentesca Fontana del Nettuno di Firenze, recentemente restaurata proprio grazie all’intervento della famiglia Ferragamo. E non è finita qui, perché nelle gonne a palloncino, come nei pantaloni alla caviglia e nelle salopette a zampa, come nei gilet sartoriali incrociati sulla schiena, troviamo delle colorazioni che ricordano la tradizione vetraria di Murano.
Per Cividini le emozioni e le sensazioni provate davanti ai colori dei quadri di un museo o di una galleria d’arte, sfogliando le pagine dei libri, ripescando le immagini di viaggi impresse nella memoria o apparse improvvisamente sullo schermo nel buio di un cinema, sono spesso fonte di ispirazione dei colori di una collezione. E per la Spring-Summer 2020 si è partiti dalle suggestioni evocate da un capolavoro del cinema come Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci. Il risultato? Incantevole e non solo a livello cromatico, ma anche dei tagli e dei silhouette dei capi, che potrebbero mettere d’accordo donne con gusti e stili diversi.
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