Sindrome da rientro? Così la vinci
Basta non pensarci troppo, cercare di ripartire con lentezza e ritrovare subito le buone abitudini, come dormire otto ore per notte
Le vacanze sono finite da un po’ e l’umore è ancora sotto la suola della scarpe. È quella che gli esperti chiamano “sindrome da rientro”.
Con sindrome da rientro si indica quella sensazione di malessere, irritabilità e stanchezza che spesso coglie addirittura qualche giorno prima di ritornare al lavoro.
Attenzione, allora, ad affrontarla nel modo giusto.
I consigli antistress
Il primo pericolo è quello di far salire l’ago della bilancia. Secondo un sondaggio di In a bottle, il 48% degli italiani in preda all’ansia da rientro si getta infatti sul cibo mettendo a rischio la linea, magari già provata da qualche eccesso vacanziero.
In realtà bastano poche mosse perché la ripresa dei ritmi consueti sia rapida e indolore.
Dormire bene, e parecchio. Non troppo come tende a fare il 26% degli italiani nel tentativo di sentirsi ancora in vacanza ma comunque le canoniche otto ore che dovrebbero poi restare una costante per permettere all’organismo di riprendersi senza accumulare stanchezza.
Fare movimento è un valido aiuto per tenere a freno lo stress, contenere l’ansia e riuscire a riposare sereni. Se lo si faceva in vacanza perché non tenere questa buona abitudine anche una volta tornati in città?
Abituarsi con gradualità ai nuovi ritmi: meglio rientrare un giorno prima piuttosto che vivere l’impatto brusco di passare dall’aereo o dalla sdraio alla scrivania.
Concedersi un week end di relax è il modo migliore per traghettarsi con serenità nell’autunno; se si può andare ancora via ben venga ma anche restando in città si può decidere per una gita, una lunga passeggiata, una pedalata nel verde o qualsiasi altra iniziativa che faccia sentire ancora un po’ in vacanza.
L’esperto consiglia
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