Make up: impara a usare la matita bianca

È lo strumento che non può e non deve mancare nella trousse del trucco.

Come applicarla e quale scegliere? Lo abbiamo chiesto a Rossano De Cesaris, make-up artist e autore di libri di maquillage.

Morbida o dura?

Proprio come la matita nera, anche quella bianca può essere acquistata in due declinazioni, a mina dura oppure morbida. Per la scelta, gioca un ruolo chiave la tipologia di pelle, secca o a tendenza grassa. In linea di massima, è meglio optare per una punta dura sulle cuti grasse, morbida sulle quelle più secche, in modo da farla scivolare meglio e consentire una stesura impeccabile. Mina morbida anche se desideriamo impiegare il crayon sulla waterline (la rima palpebrale interna all’occhio), altrimenti faticherebbe a scrivere.

Al posto giusto

Lo scopo della matita bianca è creare punti luminosi strategici, nonché allargare, ingrandire e sollevare l’occhio, perché è in grado di riflette la luce.

La si può stendere e sfumare sotto la massima altezza dell’arcata sopraccigliare, per “alzare” otticamente le sopracciglia e rendere lo sguardo più giovane.

Si può usare nella zona della palpebra mobile adiacente all’angolo interno dell’occhio, specie se gli occhi sono molto ravvicinati, al fine di ottenere un distanziamento.

Lungo la rima palpebrale interna inferiore, per rendere gli occhi più grandi.

Quale ombretto abbinare

Black & white appartengono alla gamma dei toni definiti “acromatici”, non categorizzabili come caldi o freddi. Per questo motivo, la matita bianca può essere abbinata a ombretti di qualunque altro colore.

Piuttosto, se sfumata su tutta la palpebra come un primer consente alle nuances degli ombretti di apparire più sature e brillanti. In questo caso, meglio optare per un matitone, decisamente più pratico.