L’Aquila – Grandi speranze, una fiction per ricordare
Il 16 aprile debutterà su Rai 1 L'Aquila – Grandi speranze, fiction di sei puntate diretta da Marco Risi con nel cast, tra gli altri, Donatella Finocchiaro, Giorgio Tirabassi e Luca Barbareschi
Sono passati dieci anni da quel terribile terremoto che ha colpito L’Aquila. Una ferita che, purtroppo, non si è ancora sanata e continua a rimanere aperta non solo per gli abruzzesi ma per tutti gli italiani. È per questo che parlarne, anche se attraverso una fiction, è importante.
Da un’idea di Stefano Grasso, è nata L’Aquila – Grandi speranze diretta da Marco Risi che debutterà (con la prima delle sue sei puntate) il 16 aprile su Rai 1.
Cosa racconta
L’Aquila – Grandi speranze è ambientato nel capoluogo abruzzese, nel settembre 2010. È passato un anno e mezzo da quelle terribile notte in cui le persone hanno visto ridursi in macerie non solo le proprie case, ma anche le proprie vite.
Franco e Silvia sono ancora impegnati nella ricerca disperata della figlia Costanza, scesa con loro in piazza del Duomo quella notte e poi scomparsa nel buio delle strade della città, che sembrano averla inghiottita. Gianni è invece riuscito a rientrare in possesso della sua casa nel centro storico de L’Aquila e decide di lottare, insieme alla sua famiglia, per la ricostruzione della città. Organizza quindi una grande manifestazione di protesta, proprio quando un costruttore romano si presenta con un’idea ambiziosa e visionaria. Intanto i loro figli hanno trovano nella zona rossa (interdetta al pubblico per via delle macerie) l’occasione per un divertimento proibito.
Il cast della fiction
Una fiction come questa non poteva che avere un cast importante. Troviamo infatti Donatella Finocchiaro, Giorgio Tirabassi, Giorgio Marchesi, Luca Barbareschi, Valentina Lodovini, Francesca Inaudi e Carlotta Natoli. A loro si aggiungono i giovanissimi Rosa Enginoli, Gabriele Fiore e Andrea Pittorino.
Il regista Marco Risi tiene molto a questo progetto: «Mi è piaciuta molto l’idea degli adolescenti che scorrazzano di soppiatto nella città proibita cercando di riappropriarsene alla loro maniera, augurandosi addirittura che non cambi, che rimanga così perché solo così può essere esclusivamente loro, il loro territorio di conquista» spiega. E aggiunge: «Mi sono piaciuti anche gli adulti che cercano di rimettere in piedi i pezzi delle loro coscienze e non soltanto i pezzi della loro città».
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