08/11/2018

La manicure? Provala dry!

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 08/11/2018 Aggiornato il 08/11/2018

Gli addetti ai lavori la chiamano manicure “a secco”, perché non richiede la fase di preparazione in acqua. I segreti di un metodo sempre più di tendenza

dry manicure

Sdoganiamo un diktat in materia di bellezza. Non sempre per ottenere una manicure da dieci e lode è necessario lasciare in ammollo le mani in acqua (come accade per la manicure tradizionale giapponese) con l’obiettivo di ammorbidire unghie e cuticole prima della remise en forme. Com’è possibile?

Basta chiedere all’estetista di fiducia la manicure russa.

Questa tecnica che deve i suoi natali proprio a questo Paese è conosciuta anche come dry o kombi manicure.

I vantaggi

La tecnica promette di fare durare più a lungo la posa dello smalto, classico o semipermanente. Il motivo? Se il letto ungueale (che ha una superficie porosa) a contatto con l’acqua non viene asciugato alla perfezione, una volta stesa la lacca si possono formare crepe e piccole fessure, che possono rovinare la resa del colore e richiedere interventi di ritocco prima del tempo.

Gli strumenti chiave

Sono due gli “attrezzi del mestiere” irrinunciabili per una manicure a secco che si rispetti, la lima e la fresa con punta di diamante più precisa, resistente e meno aggressiva delle altre nei confronti dell’unghia.

Gli step

  • Con una lima o la punta di fresa, eliminare ogni traccia di impurità (compreso lo smalto applicato in precedenza)
  • Grazie a un buffer (una specie di spugnetta), levigare la superficie dell’unghia
  • Spingere indietro le cuticole con un bastoncino in legno di arancio o uno spingi-cuticole ed eliminare le pellicine in eccesso
  • Con la lima, dare all’unghia la lunghezza e la forma desiderata
  • La “tela” è pronta per l’applicazione dello smalto o per i decori di nail art