26/09/2018

Tattoo, non ti voglio più

Alberta Mascherpa Pubblicato il 26/09/2018 Aggiornato il 26/09/2018

Oggi cancellare i disegni sulla pelle è possibile anche se alcuni tatuaggi sono più complicati di altri da trattare. Per non correre rischi affidari a mani esperte

tattoo

Il nome dell’ex oppure un disegno che rimanda a un periodo superato ma anche semplicemente un simbolo che non piace più e una scritta ormai senza significato. Sono tante le ragioni per cui sempre più persone vogliono cancellare un tatuaggio che spesso, soprattutto se ben visibile, rischia anche di essere di intralcio per la carriera lavorativa.

Per fortuna oggi grazie alla tecnologia è possibile fare un passo indietro.

Questi i consigli del professor Antonino Di Pietro, dermatologo a Milano per tornare ad avere una pelle senza segni. Ma anche per sapersi regolare prima di scegliere tatuaggio e tatuatore.

Il laser che li “distrugge”

Per rimuovere i tatuaggi serve un particolare tipo di laser chiamato Q-Switched capace di agire selettivamente sul pigmento del disegno frantumandolo senza danneggiare i tessuti circostanti. Bisogna tener conto del fatto però che la rimozione non è sempre così semplice e immediata.

Le complicanze

I più difficili da togliere sono i tatuaggi recenti e quelli che hanno una quantità di colore eccessiva; i pigmenti gialli, bianchi e rossi sono più laboriosi da eliminare di quelli neri e blu così come i disegni sfumati. Va tenuto presente poi che maggiore è la quantità di inchiostro per centimetro quadrato di pelle, maggiore il numero delle sedute necessarie per toglierlo.

Quando poi l’inchiostro è penetrato in profondità, cosa difficile da prevedere perché dipende dal tatuatore ma anche dal tipo di pelle e dalla sua reazione all’inchiostro, non si può escludere che il laser dovendo agire a fondo possa lasciare delle cicatrici.

Quando la pelle è scura può succedere che dopo il laser resti chiara per diversi mesi prima di riacquistare il suo colore. Attenzione poi alla sede in cui è stato realizzato il tatuaggio: più difficili da trattare sono quelli sul dorso delle mani e dei piedi, sulla pelle del viso, del collo e sulle zone di flessione degli arti.

Quante sedute?

Non è possibile stabilire a priori quante sedute servano per togliere un tatuaggio: si va dalle due alle tre ma si può anche arrivare a dieci, tutte da effettuare a uno, due mesi di distanza, una dall’altra. Il laser in genere non è doloroso anche perché prima di passarlo sul tatuaggio viene applicata una pomata anestetica.

Ci sono comunque controindicazioni al suo utilizzo: il laser non è indicato se il tatuaggio è particolarmente esteso e se la propria pelle tende a formare cheloidi cioè cicatrici in rilievo. No anche al suo impiego in presenza di psoriasi.

Per andare sul sicuro

La regola principale comunque è rivolgersi a un professionista esperto. Da alcuni mesi è nato il progetto “Clinically Verified Tattoo”, lanciato da Corpore Sano Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo ospedaliero San Donato, in collaborazione con l’Istituto Dermoclinico Vita Cutis diretto dal professor Antonino Di Pietro.

Il centro è un punto di riferimento importante per tutte le problematiche dei tatuaggi, sia che si tratti di rimuoverli, di controllare quelli che si hanno e persino di realizzarne di nuovi.