Yoga: riequilibra l’intestino con una flessione in avanti
Prasarita Padangushtha Padottanasana è una posizione yoga che assicura molti benefici, fra cui un efficace massaggio dei visceri, utilissimo per migliorare la funzionalità dell'intestino
A prima vista vi sembrerà uno dei più comuni esercizi di stretching per allungare la catena muscolare posteriore, ma alcuni particolari mostrano l’appartenenza di questa posizione al mondo dello yoga. Si chiama Prasarita Padangushtha Padottanasana, la flessione in avanti agli alluci con gambe tese aperte.
Non si tratta di una posizione particolarmente complessa e può quindi essere eseguita anche da chi non è molto esperto di pratica yoga.
Effetto riequilibrante e detox
I vantaggi fitness di allungamento, che sono innegabili e che alleviano tensioni e indolenzimenti alla schiena (specie alla zona lombare), non sono gli unici. Come tutti gli asana di flessione in avanti, infatti, Prasarita Padangushtha Padottanasana comprime e massaggia tutti i visceri, regolarizzando la funzionalità intestinale, promuovendo l’azione depurativa di fegato e reni e mantenendo sano l’apparato genitale. Dal punto di vista psicologico, invita a “lasciarsi andare” e a rilassarsi, scaricando lo stress e ritrovando grande calma.
Come si esegue
L’insegnante internazionale di yoga Stefania De Mitri la propone nel suo libro “Yoga, tutte le posizioni di inversione e in equilibrio” (edizioni Red!), in cui illustra numerosissimi asana capovolti e in assetto instabile. Ecco come si esegue. Iniziate in piedi, braccia aperte a croce, gambe divaricate con gli alluci leggermente convergenti. Espirando, flettete il busto in avanti e, inspirando, afferrate gli alluci con indice e medio di entrambe le mani. Espirando intensificate la flessione e (se riuscite) arrivate a toccare il pavimento con la sommità della testa. Chiudete gli occhi e rimanete per qualche atto respiratorio completo, lento e regolare, rilasciando sempre più la muscolatura. Attenzione: risalite lentamente, per evitare capogiri.
Le varianti
Di questo asana esistono due varianti. La prima prevede che, in fase di flessione in avanti, le braccia siano portate indietro e le mani stiano allacciate contro i glutei. La seconda che, mentre ci si trova piegate in avanti, le mani siano allacciate dietro alla schiena e le braccia ricadano il più possibile in avanti, verso la testa.
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