Malattie di piede e caviglia
Come sono fatte le articolazioni di piede e caviglia
Leonardo da Vinci li definì “un capolavoro di ingegneria”. In effetti i piedi, che danno stabilità e sostegno a tutto il corpo, sono composti ciascuno da 26 ossa, 33 articolazioni, più di un centinaio di muscoli, tendini e legamenti, ricchissimi di terminazioni nervose collegate al resto del corpo (sembra ce ne siano 7.000 per piede).
È proprio grazie a loro che stiamo eretti, camminiamo, corriamo, saltiamo. E sono loro a trasmettere al cervello una quantità infinita di impulsi riguardanti l’equilibrio, la direzione di marcia, le caratteristiche del suolo.
Per questo, problemi a carico della caviglia e dei piedi possono avere ripercussioni anche in altri distretti. Meglio, dunque, imparare a conoscerli.
Si tratta di una struttura complessa: per semplificare, le varie componenti possono essere raggruppate in tre parti:
- il tarso, che costituisce la parte posteriore del piede e si articola con la parte finale della tibia;
- il metatarso, che costituisce la parte intermedia del piede, ed è formato dalle cinque ossa metatarsali;
- le falangi, due per l’alluce e tre per le altre dita.
- Il piede è collegato alla gamba grazie alla caviglia, che comprende l’articolazione tibio-tarsica che è situata fra le due ossa della gamba (tibia e perone) e un osso del piede (astragalo).
Alluce valgo
L’alluce valgo è la malattia più frequente a carico dell’avampiede. Questo non dà il diritto di sottovalutarla: infatti, causa problemi di deambulazione e di postura.
Quando si soffre di alluce valgo, il primo osso metatarsale devia verso l’interno, mentre l’alluce volge all’esterno. Così, si crea un’angolazione patologica dell’alluce con arrossamento e infiammazione. Spesso, poi, si sposta verso l’esterno anche tutto l’avampiede, provocando la torsione di tutte le altre dita, che diventano “a martello”.
In molti casi, intorno all’osso sporgente, si forma un cuscinetto duro, pieno di liquido: la cosiddetta “borsa dell’alluce”. Lo sfregamento di questa parte contro l’interno delle scarpe potrebbe provocarne l’infiammazione: in questi casi si parla di borsite.
Si tratta di una problematica che non va trascurata: se non viene corretta tempestivamente, può generare alterazioni a carico di altre articolazioni (come ginocchio e anca) e della spina dorsale.
Le cause
Spesso la malattia è ereditaria; non a caso, colpisce più membri della stessa famiglia.
È più comune nelle donne: l’uso di scarpe strette e con il tacco rappresenta un fattore di rischio.
I sintomi
La manifestazione più caratteristica è di tipo visivo: si può notare una sorta di “cipolla” a livello del primo metatarso con deviazione del primo dito.
In alcuni casi, ma non sempre, compare dolore, che può interessare anche le altre quattro dita e la pianta del piede. Con il tempo, si può far fatica a camminare e a indossare scarpe normali.
Se c’è anche borsite, i dolori sono molto acuti e camminare diventa un vero e proprio supplizio.
Le cure
Nei casi meno seri si può tentare un trattamento conservativo, che prevede l’uso di un tutore, l’impiego di scarpe comode che non creino conflitto, arrossamento e conseguente dolore, e il ricorso a cappucci in silicone per tenere separate le dita e ammortizzare lo sfregamento dell’alluce contro la calzatura.
Per eliminare l’alluce valgo è necessario un intervento chirurgico che in genere, risolve anche i problemi che interessano le altre dita.
In pratica, si creano piccole fratture nelle ossa del dito per ridurre l’articolazione e riportarla alla forma normale. L’articolazione ricostruita viene poi fissata con alcune piccole viti, che vengono applicate alla base dell’alluce.
Piede piatto
Per piede piatto si intende la “caduta” della volta plantare.
Le cause
Fino ai primi anni di vita si tratta di una condizione fisiologica, che fa parte della normale crescita del piede: nella maggior parte dei casi si risolve in maniera spontanea entro i sei-sette anni di età.
I sintomi
Solo una piccola parte delle persone con questo problema lamenta dolore. Tuttavia, in alcuni casi, il piede piatto che non si è risolto spontaneamente o che non è stato trattato può aumentare il rischio di artrosi della caviglia e alluce valgo in età adulta.
Le cure
Solo nei casi più severi si prescrive ai bambini l’uso di plantari che migliorano l’appoggio del piede e ne facilitano la normale maturazione. Dopo i sei-sette anni di età i plantari non servono più a correggere il difetto.
Tuttavia, se il bambino prova dolore senza l’utilizzo di questi dispositivi, può continuare a usarli.
Se il piede piatto persiste dopo i sette anni, in genere, si interviene chirurgicamente. Si fissa una piccola vite all’interno dell’astragalo (osso della caviglia) o all’interno del tarso (insieme delle ossa del piede), che fa risalire l’arco plantare. La vite va rimossa dopo circa 18-24 mesi (a meno che non sia in materiale riassorbibile).
Dita a martello
Le dita sono dette a martello quando assumono una conformazione più o meno evidente a forma di “T”. Il più colpito è il secondo dito del piede, ma a volte l’anomalia riguarda tutte le dita contemporaneamente.
Le cause
Le cause più frequenti sono la presenza di un alluce valgo e l’utilizzo di collant troppo corti o l’uso dei fantasmini (calzini cortissimi), indossati con scarpe dai tacchi alti e la punta stretta.
I sintomi
Può comparire dolore, spesso molto acuto.
Le cure
Può essere utile l’utilizzo di plantari fatti su misura, che sostengano le ossa del piede, così da distendere le dita. Anche una ginnastica specifica può essere d’aiuto.
Meglio, poi, utilizzare scarpe con la punta rotonda, morbide, non strette e prodotte con materiali naturali.
Nei casi più seri si procede con un intervento chirurgico, che consiste nello scollare, riposizionare e ricucire il tendine corrispondente, fissando il dito nella posizione normale.
Metatarsalgia
Dolore localizzato nella regione plantare a carico dei metatarsi, le cinque ossa lunghe che dall’arco del piede arrivano fino alle dita e che funzionano come veri e propri ammortizzatori.
Le cause
Piccoli traumi ripetuti, uso scorretto della parte, per esempio eccessive sollecitazioni durante l’attività sportiva, impiego di calzature inadeguate (troppo strette, corte, alte o basse).
I sintomi
Dolore intenso, spesso intermittente, bruciante alla pianta del piede, comparsa di calli e duroni.
Le cure
In molti casi è utile il plantare, che migliora l’impatto con il suolo, funzionando come un piccolo ammortizzatore artificiale. Nei casi in cui il dolore non migliori con i plantari, può essere indicato un intervento chirurgico.
Sindrome di impingment
Si tratta di una malattia a carico della caviglia che compare quando due strutture fibrose oppure una ossea e una fibrosa entrano in conflitto tra loro a causa della formazione di una sorta di spina ossea.
Le cause
Nella maggior parte dei casi, la causa è traumatica (quasi sempre una distorsione).
I sintomi
La persona avverte un dolore, come una puntura di ago, localizzato spesso sulla parte esterna della caviglia, che si accentua quando si cammina su terreni accidentati e nei cambi di pendenza. Inoltre, può avere difficoltà nei movimenti.
Le cure
L’ortopedico può prescrivere una cura conservativa, che prevede fisioterapia o infiltrazioni con acido ialuronico e talvolta cortisone.
Nei casi più seri può essere necessario intervenire chirurgicamente, eliminando l’ostacolo meccanico e pulendo l’articolazione dalle aderenze presenti. In questo modo, il dolore scompare e la mobilità articolare viene ripristinata.