06/10/2017

Astigmatismo

Circa il 20 per cento degli italiani è astigmatico, non è cioè in grado di mettere a fuoco né gli oggetti vicini né quelli lontani. Oltretutto, occorre considerare che, nella maggioranza dei casi, questo difetto si associa alla miopia o all’ipermetropia.

Una visione sfuocata

L’astigmatismo è un difetto di refrazione in cui i raggi luminosi non vengono messi a fuoco tutti nello stesso punto della retina, a causa di un’eccessiva curvatura di uno dei meridiani corneali.
Normalmente la cornea è una semisfera con un potere diottrico e una capacità di focalizzare i raggi luminosi identica in tutti i suoi punti. In caso di astigmatismo, la cornea assume una forma ovoidale, quindi la curvatura e il potere diottrico sono diversi nei due meridiani principali. In pratica non si focalizza l’immagine sullo stesso piano, perché si utilizzano piani diversi. La conseguenza di tutto ciò è una scarsa visione sia da lontano sia da vicino.
Più raramente l’astigmatismo dipende da un’anomala curvatura del cristallino oppure di cornea e cristallino insieme.

Tre tipi di difetto

L’astigmatismo può essere semplice, composto oppure misto.

  • Nell’astigmatismo semplice uno dei due punti focali cade sulla retina mentre l’altro è situato anteriormente o dietro di essa.
  • Nell’astigmatismo composto nessuno dei due punti focali cade sulla retina, ma entrambi davanti a essa (astigmatismo miopico) o dietro di essa (astigmatismo ipermetropico).
  • Nell’astigmatismo misto uno dei due punti focali cade davanti alla retina e l’altro dietro alla retina stessa.

Come si manifesta

In genere, l’astigmatismo è un difetto congenito, presente cioè dalla nascita, ma in certi casi può essere la conseguenza di un trauma o di un intervento chirurgico sull’occhio stesso (come l’intervento per cataratta) oppure il segnale di una malattia in atto, come il cheratocono.
Il sintomo più caratteristico di questo vizio di refrazione è rappresentato dalla visione sdoppiata delle immagini. Altri segnali possono essere: diminuzione della vista, mal di testa (più forte nella fronte), arrossamento e bruciore degli occhi, leggera difficoltà a tollerare la luce. L’astigmatismo spesso è associato alla miopia oppure all’ipermetropia.

Le soluzioni

Chi non vuole ricorrere alle lenti a contatto o agli occhiali (link a correzione con le lenti) può optare per la correzione chirurgica con il laser a eccimeri tramite tecnica Prk o iLasik (intraLasik). In entrambi i casi si modifica la curvatura di un meridiano della cornea, per restituire alla cornea stessa la forma sferica.

La tecnica Prk
In caso di astigmatismo miopico il laser esegue un’ablazione del tessuto corneale prevalentemente centrale, così da determinare un appiattimento del meridiano più curvo. Di conseguenza, i raggi luminosi che lo attraversano vanno a focalizzarsi sul piano retinico e non più anteriormente.
In caso di astigmatismo ipermetropico, il laser esegue un’asportazione di tessuto sulla media periferia del meridiano ipermetropico, così da indurne un aumento di incurvamento con aumento del potere diottrico. Di conseguenza, la focalizzazione dei raggi luminosi avviene sul piano retinico e non più posteriormente.
Anche in questo caso, è necessario instillare colliri antibiotici e antinfiammatori e applicare una lente a contatto terapeutica. La lente a contatto terapeutica viene rimossa dopo sei-sette giorni; il recupero visivo ottimale può richiedere talvolta anche un mese.

La tecnica iLasik
Dopo avere eseguito un taglio nella cornea e ottenuto un lembo corneale, sul “letto” stromale sottostante viene eseguita la lavorazione refrattiva con laser a eccimeri (le modalità di lavorazione refrattiva con il laser sono uguali a quelle viste per la Prk).
Una volta terminata quest’ultima fase, che dura solo pochi secondi, si riposiziona il lembo nella sua sede originaria, senza il bisogno di suture. In pochi minuti il lembo aderisce al tessuto sottostante, tanto che l’occhio viene lasciato sbendato.
Il recupero visivo completo avviene in seconda o terza giornata.