Celiachia, problema al femminile
La celiachia è in continuo aumento e, molto spesso, non viene diagnosticata. Su 7 persone intolleranti al glutine soltanto una sa di esserlo e l’incidenza fra le donne è altissima. Oltre che disturbi intestinali può causare anemia e infertilità
La celiachia è una malattia al femminile: le donne italiane che ne soffrono sono il doppio degli uomini. Si tratta di un’intolleranza ad alcune componenti proteiche del glutine, le “gliadine”. Il glutine è presente nei cereali più comuni come il frumento, l’avena, la segale e, quindi, in tutti i cibi preparati con queste farine come pasta, pane, biscotti, torte, pizza.
Il 70% delle persone che soffrono di celiachia ignorano di essere intolleranti al glutine, rimanendo esposti alle complicanze, quali osteoporosi, menopausa precoce, anemia e problemi di fertilità.
I sintomi classici
I sintomi che interessano l’apparato gastrointestinale sono la perdita di peso, la diarrea o al contrario, la stipsi, i gonfiori e il dolore addominale. Anche lo stomaco può accusare disturbi, come la difficoltà a digerire e il senso di pesantezza.
Tutti i sintomi intestinali, anche se sono particolarmente significativi dell‘intolleranza al glutine, sono comuni a molte altre malattie fra cui la comunissima sindrome del colon irritabile, per questo spesso vengono male interpretati, fraintesi sia dalla persona che ne soffre che dal medico.
Dipendono dalla celiachia alcune “carenze” nutrizionali.
Fra queste c’è l’anemia, nelle sue forme più o meno serie, dovuta al fatto che il ferro non viene assimilato in modo corretto. Nello stesso modo l’organismo può risentire dell’apporto insufficiente di acido folico e di calcio, minerale fondamentale per la salute di ossa e denti.
Tutte queste carenze danno sintomi evidenti: dal pallore, alla debolezza, alla facilità alle fratture che può diventare osteoporosi. Eppure spesso stentano a trovare una soluzione perché non vengono ricollegate a un problema di celiachia.
Questo è vero in particolare per l’anemia che, quando è causata dall’intolleranza al glutine, non risponde alle normali cure. Ecco quindi che molte giovani donne si curano con il ferro, perché si pensa che la loro carenza dipenda, come spesso accade, dalle mestruazioni abbondanti. Però non migliorano, perché l’organismo in ogni caso continua a disperdere questa sostanza.
Anche la difficoltà a rimanere incinta e a portare a termine la gravidanza può dipendere dalla celiachia che a volte si rivela unicamente con questi problemi dell’apparato femminile e della fertilità. Se la mamma soffre di celiachia il bambino può nascere più piccolo del normale.
Quando il disturbo è “silenzioso”
Infine c’è anche un’altra possibilità, ancora più pericolosa: la celiachia può essere un disturbo “silente” in cui non si manifesta nessun sintomo. In questo caso, poiché apparentemente si sta bene, diagnosticarla diventa ancora più difficile e complesso.
Gli esami
Per accertare se veramente c’è un problema d’intolleranza al glutine il medico deve prescrivere esami del sangue specifici. Si cerca nel sangue la presenza di alcuni anticorpi come l’antigliadina (AGA IgA e IgG), antirecolina (ARA) e antiendomisio (EmA). Un esame più recente consente d’indentificare anche la presenza di un altro anticorpo l’antitransglutaminasi (TGA).
Se i risultati sono positivi e quindi c’è un sospetto di celiachia bisogna procedere a un test più approfondito: l’esame di un frammento del tessuto intestinale, prelevato durante una gastroscopia.
Tutti questi esami, e in particolare l’esame del sangue, si eseguono nei centri ospedalieri di tutta Italia, al costo del ticket.
Nel caso poi ci fosse una diagnosi di positività ci si dovrà rivolgere a uno dei centri specializzati per la prevenzione e la cura della celiachia.
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