Stretching: prova l’efficacia delle lezioni in piscina
Rispetto al classico stretching “a secco”, l’abbraccio dell’acqua facilita i movimenti di allungamento e regala un maggiore senso di relax
Di solito scegliamo i corsi di gym in acqua, per sfruttare la resistenza del liquido e ottenere sulla silhouette risultati di sculpt&tone più apprezzabili. Qualche volta, invece, dovremmo provare anche lezioni in cui ci si affida all’acqua per trarne un benessere globale, abbandonandosi e lasciandosi cullare dal suo abbraccio. Un esempio? Le classi di acquastretching.
Se i corsi si svolgono in una piscina riscaldata a 30-32 gradi, il rilassamento e l’azione decontratturante sono molto maggiori e lo stretching risulta ancora più proficuo
Cristina Tandurella, laureata in scienze motorie e istruttrice di fitness a Torino, ci spiega che lo stretching, spesso trascurato, è un’attività fitness molto benefica. Infatti allungare i muscoli rende più mobili e scioglie le articolazioni, quindi permette di affrontare tutti i movimenti quotidiani con più efficienza e agilità, minori rischi di traumi e maggiore benessere. Se lo si pratica nell’acqua il lavoro è ancora più proficuo, perché l’ampiezza dei gesti è superiore e non si corre il rischio di ‘tirare’ troppo, procurando nelle fibre muscolari delle microlesioni che annullano gli effetti positivi dell’esercizio.
Inoltre la spinta idrostatica, che permette al corpo di lavorare in quasi totale assenza di peso, con un’ampiezza e una facilità di movimenti impensabili in palestra, fa sì che anche le sequenze di allungamento risultino più agevoli: una ragione in più per provarle, anche se siete sovrappeso, poco allenate, reduci da infortuni o particolarmente pigre e sedentarie.
Lezioni in acqua più dinamiche
Le lezioni di allungamento in piscina sono più dinamiche di quelle a secco, perché bisogna evitare di rimanere fermi troppo a lungo, rischiando di raffreddarsi (a meno che l’acqua della vasca sia riscaldata). Per questo troverete corsi studiati in modo da non proporre esercizi statici, in cui si debbano mantenere a lungo le posizioni: al contrario, l’istruttore gioca sull’alternanza fra movimenti dolci e fluidi, come rotazioni, ondeggiamenti o scivolate nell’acqua, e posizioni statiche di 20-30 secondi al massimo. Un esempio? Sollevate il ginocchio davanti a voi, facendolo oscillare in modo ampio e lento a destra e a sinistra, poi lo trattenete al petto con le mani, allungando il gluteo e la parte posteriore della coscia.
Una volta imparate le sequenze e i movimenti ad hoc, potrete effettuarli anche da sole, quando ne sentirete la necessità.
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