31/01/2017

Aqua antalgica: per ritrovare agilità e scioltezza

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 31/01/2017 Aggiornato il 31/01/2017

Non tutti i corsi di gym in piscina sono sculpt&tone: quelli basati su esercizi posturali prevengono gli squilibri, i dolori e aiutano a ritrovare scioltezza e flessibilità

OKEO

Ha un nome che viene spesso associato all’attività motoria per la terza età: aqua antalgica. Eppure dovremmo prenderla in considerazione tutte, perché questa disciplina dolce, che si effettua in piscina (a volte anche in acqua riscaldata, per un’efficacia ancora maggiore), è in realtà seguitissima e utile anche per i più giovani.

L’acqua antalgica educa a trovare, attraverso il movimento, una postura corretta e bilanciata, prendendone coscienza e abituandosi a mantenerla anche fuori dalla piscina

Come ci spiega Raffaella Moserle, insegnante di educazione fisica specializzata in discipline acquatiche, il lavoro ha come obiettivo prevenire e contrastare i fastidi alla schiena, più o meno dolorosi, che la sedentarietà, le posizioni sbagliate e le tensioni da stress procurano. È quindi un training efficace per chiunque, indipendentemente dall’età e dal grado di allenamento fisico, perché siamo tutte vittime di abitudini motorie non sempre corrette.

L’acqua, un alleato perfetto

L’esecuzione degli esercizi mirati in ambiente acquatico risulta molto più proficua che a secco: in assenza di gravità, infatti, si lavora in scarico, i dischi intervertebrali si decomprimono e la colonna si allunga più facilmente, quindi è più semplice assumere un assetto corporeo equilibrato. Gli esercizi proposti servono anche a dare il giusto tono muscolare, specie agli addominali e ai muscoli dorso-lombari, deputati a sorreggere la colonna vertebrale e quindi direttamente coinvolti nell’acquisizione di una postura idonea. Ad esempio, per la tonificazione, è utile camminare a ginocchia piegate, mantenendo la retroversione del bacino (cioè la zona lombare non inarcata), ed eseguire dei movimenti della braccia mutuati dal nuoto a rana.

Ideale anche per chi non nuota

Si lavora in piccoli gruppi, immerse fino al petto, e l’impiego di piccoli attrezzi (come il tubo e le cinture galleggianti) vi facilitano anche se avete paura dell’acqua e non sapete nuotare. Nei protocolli di lavoro sono incluse anche sequenze di movimenti più terapeutici, usati nelle sedute di riabilitazione, ma le lezioni per tutti sono varie e piacevoli.