Olio: d’oliva, ma non solo
Quello extravergine è il più classico ma ci sono altri oli ricavati da semi altrettanto preziosi, come quelli di canapa, di lino o di riso. Tutti da scoprire
Aggiungere olio a crudo è il modo più sano e leggero per condire i piatti. Ma accanto all’olio d’oliva, il più conosciuto e apprezzato nelle terre del Mediterraneo, ci sono molti altri oli ricavati da frutti e semi più o meno esotici che meritano di essere scoperti e usati per le loro virtù e anche per i loro profumi.
Tutti molto ricchi di acidi grassi Omega 3 e Omega 6 hanno spesso un gusto particolare, che permette di aggiungere una nota da gourmet anche ai piatti più semplici.
Di noci
Un tempo era molto comune nelle zone di produzione dei questi frutti. Ora lo si trova come prodotto di nicchia nei supermercati che vendono alimenti biologici: ricchissimo di acidi grassi essenziali Omega 3 e 6 e di vitamina K, delicato e profumato ha il pregio di riuscire a coprire il gusto amaro e di rendere quindi gradevoli verdure come la cicoria, il tarassaco, il radicchio.
Di canapa
Ottenuto dalla spremitura dei semi della cannabis sativa, vanta un elevato contenuto proteico e una buona percentuale, l’80%, di acidi grassi buoni. Ha un profumo delicato e un sapore che ricorda la nocciola ed è perfetto da usare a crudo, non per la frittura. Alto il suo contenuto in vitamina E: un cucchiaio copre il 90% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina, preziosa per mantenere giovane e vitale la pelle.
Di riso
In Oriente lo si utilizza per le fritture e per le cotture nello wok per il suo sapore dolce e il profumo leggero. È ricco di vitamina E antiossidante e di gamma-orizanolo, un fitosterolo che vanta un’azione antinfiammatoria. È valido per la frittura ma anche come condimento per verdure acidule o piccanti, sul pesce e nelle insalate che prevedono ingredienti saporiti come wurstel, prosciutto e carne.
Di lino
Ottenuto da una materia prima che un tempo era molto diffusa in Italia, vanta una ricchezza straordinaria in Omega 3 (è l’olio più ricco in natura di questi grassi preziosi per il sistema cardiovascolare); contiene inoltre aminoacidi e lignani, fibre dall’azione antivirale e antibatterica. Non sopporta il calore: va quindi consumato crudo sulle insalate miste, nelle salse e nelle vinaigrette che vengono esaltate dal suo sapore leggermente amarognolo.
Di sesamo
Il più diffuso è quello chiaro, dal sapore neutro e dal profumo lieve. Gli intenditori preferiscono però quello scuro ottenuto dai semi tostati che ha un gusto intenso e un aroma che ricorda le nocciole. Apporta calcio e magnesio, acido oleico e lecitina che agiscono in maniera positiva sul rapporto tra colesterolo “buono” e “cattivo”. Accentua i sapori e va usato quindi con parsimonia: ideale accompagnarlo a piatti delicati o per contrasto a pietanze piccanti.
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