Sei creativa? Nello sport otterrai risultati migliori
La creatività conta moltissimo nell’attività fitness: atleti e sportivi della domenica raggiungono traguardi più ambiziosi se usano fantasia e innovazione nel loro training
Pensavate che per essere vincenti, nello sport, contasse solo tanto allenamento? E che per migliorare la forma fisica in palestra bastassero costanza e determinazione? Oggi scopriamo che non è vero.
O meglio, che c’è un’altra qualità che fa dell’appassionato di sport un vero leader e del praticante “della domenica” un trascinatore degli amici, alla ricerca della performance e dei risultati: la creatività. Lo assicura Luciano Boccucci, fondatore della società di consulenza NoStopEvolution e autore del libro “Il coraggio di osare” (edizioni Guerini Next).
Talento, determinazione, spirito di sacrificio e impegno sono importanti nelle sfide agonistiche e nella preparazione fisica amatoriale, per salire su un podio e per seguire le sessioni di fitness quotidiane: ma la marcia in più è data dalla creatività.
Superate i limiti
Il pensiero creativo, cioè la capacità di pensare in modo nuovo e diverso, di trovare soluzioni e percorsi alternativi per conseguire gli obiettivi che ci prefiggiamo, non è una dote essenziale solo per gli artisti.
È infatti importante in qualsiasi ambito e attività, per affrontare con lo spirito giusto i propri limiti, per superarli, per porsi traguardi più ambiziosi e non lasciarsi abbattere se il successo non arriva subito. E questo vale anche nello sport. Quindi, se volete prepararvi per una maratona, o più semplicemente ridurre la pancetta e definire meglio i glutei, chiedetevi se siete creative.
Allenate la fantasia
Se non vi sentite tali, niente paura. Anche la creatività si allena, o quanto meno si può stimolare in modo giocoso. Nello sport la si esprime in modi diversi, ad esempio allenandosi con formule varie e fantasiose, che a poco a poco diventano irrinunciabili.
Provate ad effettuare il vostro training in un luogo inconsueto, un mercato affollato in cui eseguire una “corsa a ostacoli” fra la gente, costrette a cambiare ritmo e direzione ad ogni passo (i preparatori atletici la chiamano tecnica del fartlek), oppure un’escursione con il cane, una sessione di giardinaggio.
Insomma, non è detto che ci si debba sempre annoiare con routine ripetitive in palestra: scegliere la strada e l’arredo urbano come attrezzatura per i propri esercizi può costituire un incentivo a non cedere alla pigrizia.
Contagiate gli altri
Il bello della creatività è che non è solo una prerogativa del singolo, che la sfrutta quando vuole avere la meglio nelle partite a tennis con gli amici o sul campo da golf e perciò “si ingegna” a mettere in difficoltà gli avversari in modo diverso e sorprendente. È anche “contagiosa”. Lo sanno bene i coach degli atleti che lavorano in squadra, che mirano a innescare processi di progressivo sviluppo del lato creativo del team.
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