11/03/2025

Escursioni in montagna, in inverno ma senza neve

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 11/03/2025 Aggiornato il 11/03/2025

Non occorre avventurarsi su sentieri innevati, basta mantenersi a quote inferiori per procedere su sentieri liberi, agevoli e dedicare all’hiking qualche ora di grandissimo benessere psicofisico

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L’hiking, cioè l’escursionismo in montagna, è un’attività outdoor tipica del periodo estivo anche nella versione “fast”, in cui si procede al passo (e non correndo) ma con un ritmo di camminata abbastanza veloce. Anche la stagione invernale, però, si presta alle gite lungo sentieri privi di neve. Può capitare infatti che non nevichi per lunghi periodi, se non ad altissima quota. Oppure si può decidere di mantenersi al di sotto dei 1000-1500 metri, evitando le altitudini più elevate dove è nevicato: sugli itinerari imbiancati, infatti, sono necessari tecnica, accorgimenti e dotazioni specifiche.

Tante opportunità anche a bassa quota

Come spiega l’istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta Lorena Brusamento, anche a bassa quota le opportunità sono molteplici, perché ad esempio si può salire un po’ con una funivia e poi procedere a piedi verso un rifugio o un laghetto, oppure imboccare un sentiero e salire, partendo direttamente dal fondovalle.

Nell’hiking l’escursione si conclude dopo alcune ore, e comunque in giornata, mentre i trekking richiedono più giorni e pernottamenti lungo il percorso.

Un allenamento completo

Dal punto di vista fitness, questa disciplina offre un allenamento a tutto tondo: non a caso, nella versione “fast”, piace molto anche agli atleti, che ne sfruttano le potenzialità cardio-tone programmando uscite sfidanti e di elevata intensità. Per tutti i semplici appassionati e per chi ama mantenersi in forma è un’attività ideale, che non impone di rispettare tempi, né di coprire un determinato chilometraggio, né di scegliere pendenze e dislivelli particolari. Tutto è all’insegna della libertà e della personalizzazione, per godere della bellezza della montagna e rigenerarsi.

Grazie al ritmo tenuto, le prestazioni del cuore e quelle respiratorie migliorano, mentre la muscolatura viene modellata e definita nella sua globalità.

Lavorano anche le braccia

Non lavorano solo gambe e glutei, con l’aiuto degli addominali che danno stabilità durante il cammino, ma sono coinvolti anche tutti i muscoli dell’upper-body: nell’hiking e nel fast hiking, infatti, è preferibile procedere con i bastoncini e questo rende il potenziamento completo. Oltre ad allenare anche le braccia in modo efficace, i bastoni aggiungono stabilità in salita, consentendo di procedere più spediti, ma sono soprattutto di grande aiuto in discesa, perché anticipano l’appoggio dei piedi al suolo e garantiscono un’andatura più corretta e sicura, prevenendo traumi e infortuni.

L'esperto consiglia

Il training regala anche altri benefici: svolgendosi fuoristrada, su terreno irregolare e accidentato, migliora infatti la propriocettività, cioè la capacità di “sentire” e di “gestire” gli appoggi dei piedi al suolo, rinforzando le strutture articolari e i legamenti.