Fitness Pilates per rimodellare le zone critiche
Con un esercizio chiamato snow angel, angelo della neve, si torniscono le spalle, si appiattisce l’addome e il movimento delle gambe stimola la circolazione, contrastando i ristagni e gli inestetismi
Ha un nome che dichiara subito la sua origine (il metodo Pilates) e l’arricchimento che ne fa (la componente fitness, specie cardio-metabolica). Il Fitness Pilates, di cui ci parla Chiara Barlocchi, trainer e formatrice degli istruttori presso i centri Corework di Milano, è una metodologia di allenamento funzionale che fa lavorare tutto il corpo in modo intenso, completo, simmetrico e armonico. Il training si svolge su una macchina chiamata Megaformer che, grazie a un carrello scorrevole dotato di cinghie e di molle a resistenza modulabile, di barre di appoggio, di piattaforme stabili affiancate a quella instabile, consente di mettere in gioco l’intera muscolatura. La trainer ci insegna un esercizio efficace e intenso per rimodellare le zone critiche (addominali, gambe e glutei), che però non trascura nemmeno la parte alta del corpo.
È un esercizio per chi ha già un certo allenamento, mentre le neofite possono frequentare le mini-classi di Fitness Pilates per accrescere la propria forma fisica e vedere a poco a poco risultati concreti.
Come si esegue lo Snow Angel
Il nome dell’esercizio è “snow angel”: una definizione delicata e poetica per una sequenza impegnativa, che sfida la coordinazione e la capacità di controllo del corpo in movimento.
Siete supine sul carrello scorrevole della macchina, con le molle dalla parte verso cui è rivolta la testa e le gambe sollevate “a tavolino”, cioè con le cosce perpendicolari e le tibie parallele al suolo. Le mani afferrano le estremità di due cinghie, che permetteranno di muovere il carrello, contrastando la resistenza delle molle.
Nella prima fase del movimento le braccia, che sono tese ai lati della testa, scendono e si chiudono ai lati del busto, spostando così il carrello. Lavorano i muscoli delle spalle e, in misura minore, del busto e del dorso. Contemporaneamente, le spalle e il capo si sollevano dal materassino, attivando così gli addominali, la cui contrazione non è solo efficace per rinforzare e modellare la zona del ventre, ma serve anche a proteggere la parte bassa della schiena nelle fasi successive della sequenza. È qui che entrano in gioco le gambe: nella brevissima fase di isometria in cui le spalle sono tenute sollevate, infatti, una gamba si estende a 45 gradi. Poi l’upper body ritorna alla posizione di partenza e la gamba si flette nuovamente “a tavolino”. Alla ripetizione successiva si estende l’altra gamba. Questo movimento alternato di flesso-estensione è utilissimo per gli arti inferiori, perché stimola la circolazione, contrasta i ristagni linfatici e previene gli inestetismi come ritenzione di liquidi, gonfiore e cellulite. Le più allenate possono mettere alla prova il loro core estendendo entrambe le gambe contemporaneamente ogni volta.
In ogni caso, l’esercizio deve essere continuato per un arco di tempo non inferiore a 1-1,30 minuti.
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