07/12/2024

Prima della Scala 2024: La forza del destino celebra la forza del Fato sulla vita umana

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 07/12/2024 Aggiornato il 07/12/2024

L’opera di Giuseppe Verdi, che inaugura la stagione il 7 dicembre, ha la guerra come filo conduttore e dipinge un affresco fatto di amore contrastato, sofferenze, avversità, ricerca di vendetta e, alla fine, desiderio di pace

Prima della Scala 2024

È La forza del destino di Giuseppe Verdi l’opera con cui, il 7 dicembre, si apre la stagione 2024-25 del Teatro alla Scala di Milano, un appuntamento anche quest’anno attesissimo dagli amanti della musica lirica e dagli appassionati di mondanità. «È uno spettacolo difficile, un grande capolavoro della storia dell’opera che non viene proposto alla Scala dal 2001 e che vanta un cast di interpreti ideali» assicura il Sovrintendente Dominique Meyer. Gli fa eco il Maestro Riccardo Chailly, che sarà sul podio a dirigere anche questa Prima: «Ci sono voci importanti, un ruolo centrale per il coro e una storia complessa, lunga, cui il regista Leo Muscato è riuscito a dare continuità narrativa».

L’atmosfera che si respira dietro alle quinte del teatro milanese è di forte eccitazione, per la grande attenzione mediatica rivolta all’evento.

Un’opera commovente

L’opera, scritta da Verdi nel 1862, racconta una vicenda ambientata fra Spagna e Italia nel Settecento. La protagonista, Donna Leonora, è innamorata e ricambiata da Don Alvaro, un uomo di origini nobili ma di sangue misto. Per questo il padre di lei, il Marchese di Calatrava, è contrario alla coppia e, nel tentativo di impedire ai due di fuggire, resta ucciso da un colpo partito accidentalmente dalla pistola di Don Alvaro. «È un’opera commovente da subito, perché tutto parte da un incidente, da un momento di disattenzione in cui una rabbia incontrollata diventa letale per una persona e arriva a condizionare l’esistenza di tre giovani, che vedono la loro vita cambiare radicalmente» spiega il regista. Leonora, vestita da uomo, si rifugia in un convento, il fratello di lei Don Carlo la cerca per ucciderla, per vendicare la morte del padre e lavare il disonore dalla famiglia, mentre Don Alvaro si arruola nell’esercito. Tempo dopo, le vicende belliche portano i due uomini a ritrovarsi e a riconoscersi: Don Carlo sfida allora a duello Don Alvaro, rimane ferito mortalmente e quando Leonora accorre per dargli un ultimo saluto la trafigge e le toglie la vita.

«Alvaro non si perdona per la morte del Marchese, per tutta la vita desidera immolarsi in azioni di guerra per espiare la propria colpa, ma diventa un eroe nazionale, un soldato amatissimo dall’esercito. Leonora si punisce per un momento di debolezza costato la vita al padre. E Don Carlo porta avanti un’idea di vendetta che fa parte della cultura e della società dell’epoca» commenta il regista.

In quattro atti

La storia si articola in 4 atti, che portano in scena situazioni lontane anche parecchi anni l’una dall’altra: poiché la guerra è l’elemento costante nella narrazione, il regista ha deciso di ambientare ciascun atto in un periodo storico diverso, dal Settecento a oggi, perché pensiamo che l’umanità faccia progressi ma, in fondo, è sempre la stessa. «Sono quattro modi di raccontare la guerra e nella scenografia abbiamo usato una ruota che simboleggia il destino: girando, questo escamotage agevola anche il susseguirsi delle scene e i cambi di luogo» anticipa il regista. Anche i colori dei costumi e le luci contribuiscono a diversificare le epoche.

Il cast tra grandi nomi e grandi defezioni

Il cast prestigioso, che ha visto la defezione imprevista del tenore Jonas Kaufmann a poche settimane dalla Prima, vede il tenore-sostituto Brian Jagde nel ruolo di Don Alvaro e il soprano-star Anna Netrebko in quello di Leonora, con il baritono Ludovic Tézier che interpreta Don Carlo e il basso Fabrizio Beggi nei panni del Marchese di Calatrava. Jagde afferma di amare molto questo ruolo, così come Anna Netrebko, che alla domanda in che cosa si senta simile a Leonora risponde: «E’ inseguita dalla disperazione, dal senso del peccato e della colpa, dalla solitudine e come donna del XXI secolo non posso comprenderla. Per trovare il giusto approccio devo essere molto concentrata sulla partitura, sulle note, sulla coloritura. Auguratemi buona fortuna». Ludovic Tézier, invece, si sente vicino a Don Carlo: «Noi mediterranei sappiamo bene che abbiamo la vendetta nel cuore e questo personaggio tragico, razzista, maschilista, che cerca di vendicare l’onore è lo specchio della nostra cultura maschile. Andando incontro al suo destino fatale, mostra al mondo che queste qualità dei “cattivi” portano alla catastrofe».

La prima diffusa

Come gli anni scorsi, la serata inaugurale della stagione scaligera viene trasmessa in Italia da Rai Cultura, in diretta TV su Rai 1, radiofonica su Radio 3 e su RaiPlay. Per la prima volta è distribuita anche nelle sale del circuito UCI Cinemas in molte città. In tutto il mondo la si potrà seguire su numerose piattaforme di live TV, radiofoniche e digitali.

Il Comune di Milano ha riconfermato per la 13a volta l’apprezzatissima iniziativa della Prima diffusa, che permette di assistere a La forza del destino negli spazi cittadini: “L’emozione si riverbera in tutta la città e la prima diventa patrimonio comune, grazie a 37 sedi di proiezione: l’Ottagono della Galleria, molti teatri e poi centri culturali di quartiere, biblioteche, ospedali, carceri, spazi sociali di tutte le zone ripropongono lo spettacolo gratuitamente con la collaborazione della Rai” riassume l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.