12/11/2024

Teatro: i miti greci sono sempre attuali

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 12/11/2024 Aggiornato il 12/11/2024

Dei ed eroi della classicità, tragedie e poemi epici sono sempre protagonisti negli spettacoli di oggi, perché trasmettono valori eterni e stimolano a riflettere. Anche due millenni dopo

ok credit. ILIADE IL GIOCO DEGLI DEI BY FILIPPO MANZINI

I personaggi dei miti classici, le opere immortali del teatro greco e le riletture dei poemi epici omerici trovano spazio nei cartelloni di tutta Italia per tutta la stagione in corso. Nella Grecia antica la rappresentazione teatrale non era un semplice svago, ma rivestiva un ruolo educativo per la comunità e trasmetteva valori etici e filosofici che, due millenni dopo, hanno ancora una loro attualità. Amicizia, amore, rispetto per le regole della comunità, per l’autorità degli dei o per i vinti, capacità di comportarsi in modo virtuoso (i greci la chiamavano areté, intendendo con questo termine il valore morale dell’individuo): sono tutti capisaldi della vita civile, anche in una società tanto diversa quale è la nostra oggi. Ecco perché non si smette di seguire con emozione (e di proporre in scena) le gesta degli eroi, le tragedie in cui incorre l’uomo che pecca di tracotanza e di presunzione, le ripicche e le lotte fra le divinità dell’Olimpo, che riflettono i vizi e le abitudini umane.

Proprio per il loro valore assoluto, i miti classici vengono quasi sempre attualizzati dai registi, che li rendono così più coinvolgenti, comprensibili e vicini al pubblico di oggi.

Un Icaro moderno

All’Elfo Puccini di Milano, dal 20 novembre all’8 dicembre, Tindaro Granata dà al suo “Dedalo e Icaro”, con la regia di Giacomo Ferraù e Francesco Frongia, una coloritura metaforica nuova e profonda: l’Icaro moderno è rinchiuso in un labirinto che, Dedalo lo sa, si chiama autismo e non ha cure. La domanda è che cosa sia disposto a fare un padre per insegnare al figlio a volare da solo in uno spazio che non ha limiti, nel quale potrà perdersi, e se abbia senso fornirgli quelle ali di cera per renderlo libero, anche se sa che andrà dritto verso il sole e precipiterà.

Donne forti, autonome e inascoltate

In “Medea assolo” di Euripide, con la regia di Daniela Ardini (Teatro nazionale di Genova, 13-17 novembre) Raffaella Azim porta sulla scena i “sentimenti neri” dell’essere umano: attraverso la maga che arriva a uccidere i suoi figli emergono infatti la rabbia, l’amore, la cieca vendetta, la furia distruttiva.

Anche “Circe” trova spazio fra le protagoniste delle prossime settimane: lo spettacolo di Corrado D’Elia e Chiara Salvucci (che ne anche interprete) è al Litta di Milano dal 10 al 15 dicembre. In una fusione fra mito e contemporaneità, la maga un po’ stereotipata diventa simbolo e modello attuale di donna potente, non sacrificale, appartiene pienamente a sé stessa ed è capace di destabilizzare e sfidare le griglie comportamentali e i ruoli prestabiliti, in una società che fatica a sopportare l’autonomia femminile e il suo rapporto con il potere maschile, da sempre. La sua storia si specchia quindi nel nostro tempo e nelle sue sfide.

Al Rossetti di Trieste (4-7 febbraio) e poi ancora a Genova, ma all’Ivo Chiesa (19-23 febbraio), Elisabetta Pozzi interpreta “Cassandra, o dell’inganno”, misurandosi con una delle figure più note e tragiche del mito. Pozzi ha costruito una drammaturgia che, partendo dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, compie un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta, raccogliendo suggestioni e riletture da grandi testi di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Wislawa Szymborska e Pier Paolo Pasolini. Ne emerge un ritratto originale di una delle figure femminili di più profonda tragicità, per l’impotenza e la tremenda solitudine che la caratterizzano.

Fra mito e trance contemporanea

Dal 28 novembre all’8 dicembre MTM presenta al Teatro Litta di Milano una rilettura di “Baccanti”, una delle tragedie più note di Euripide, con drammaturgia e regia di Filippo Renda. I baccanali, che erano rituali orgiastici femminili legati al culto del dio Dioniso (qui paragonati a un rave contemporaneo), diventano un pretesto per trasformare le donne in un simbolo di resistenza e di forza collettiva e per coinvolgere gli spettatori in un’esperienza vicina alla trance. Alla potenza della performance attoriale scenica si abbina infatti la musica psytrance, i cui ritmi e melodie trasportano il pubblico in un viaggio emotivo e spirituale.

Anche il Ridotto del Mercadante, a Napoli, ospita la prima nazionale di “Le Bakkanti” (4-9 febbraio), con regia e drammaturgia di Denise Diaz Montalvo. Anche in questo caso il parallelo è fra il testo di Euripide e un free party contemporaneo, con il racconto di una notte di tre Baccanti di oggi che mescola attualità e mito, nonsenso e filosofia.

Una terza interpretazione della tragedia di Euripide è in cartellone al Gobetti di Torino (25 febbraio – 9 marzo) con una prima nazionale: “Le baccanti” è un testo contaminato dalla penna affilata di Marco Isidori, che ne firma anche la regia, e vive di una riscrittura che trasporta la sensibilità attica al tempo presente.

Tragedie di ieri e decadenza di oggi

Dal 21 al 26 gennaio al Teatro Ivo Chiesa di Genova va in scena “Edipo re” di Sofocle, con adattamento e regia di Andrea De Rosa e un cast capitanato da Marco Foschi. Di questo allestimento della “tragedia delle tragedie”, il regista anticipa che “il protagonista nascosto sarà il dio Apollo, con i suoi oracoli”.

Del commediografo Aristofane, vissuto nell’Atene del V secolo a.C., viene riproposta a Parma “Le Rane” (Teatro Due, 11-12 gennaio), con la regia di un team capitanato da Roberto Abbati. Quelle dell’autore greco sono sempre commedie politiche, che fanno riferimento all’attualità, ironizzando sui governanti e sulle dinamiche della vita cittadina. Oggi come allora la società è in decadenza e solo un grottesco viaggio agli Inferi può restituirle i valori perduti.

“Iliade, il gioco degli dei” è il titolo dello spettacolo di Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer liberamente tratto dall’Iliade di Omero, che va in scena al Manzoni di Milano dal 25 marzo al 6 aprile. Gli eroi sono trascinati in una guerra senza fine dagli dei, che tutto decidono: in quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da divinità capricciose non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro, le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra.