Festa del Cinema di Roma 2024: Berlinguer – La grande ambizione apre la kermesse
È il film di Andrea Segre Berlinguer - La grande ambizione ad aprire la 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma
Si accendono i riflettori sulla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, che apre in bellezza con Berlinguer – La grande ambizione ad aprire di Andrea Segre (in concorso nella sezione Progressive Cinema), che vede Elio Germano nei panni dell’indimenticato segretario del Partito Comunista Italiano nonché una delle figure politiche più importanti della Prima Repubblica. Nel cast anche Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli e Fabrizia Sacchi. Le musiche originali del film sono firmate da Iosonouncane.
BIl film (una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula e Agitprop) uscirà nelle sale, distribuito da Lucky Red, il 31 ottobre e noi vi consigliamo già di non perderlo.
Gli anni ’70 di Enrico Berlinguer
Enrico Berlinguer è stato segretario, negli anni ’70, del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo anche un dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia.
La narrazione del film parte nel 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari e continua attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino ad arrivare all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
La parola ai protagonisti
«Ho iniziato a pensare a questo film quando mi trovavo sul set di Welcome Venice e ho riflettuto sul fatto che era importante raccontare Enrico Berlinguer e gli italiani che avevo vissuto intorno al Partito Comunista Italiano – spiega il regista Andrea Segre – «Non volevamo fare un biopic generale, ma ci siamo concentrati sugli anni a nostro avviso più importanti anche per la storia italiana»,
Com’è entrato Elio Germano nel ruolo? «Da subito ci siamo detti che era meglio non caratterizzarlo troppo, restituendo qualche dettaglio affinché ci ricordassero quelli veri. A mio avviso era più importante approfondire le questioni di cui erano portatori gli uomini di cui Berlinguer era segretario. Lavorando a questo film ho scoperto che era una persona che ascoltava molto gli altri e desumeva, si metteva a disposizione ad essere colui che tirava le fila, sentiva la responsabilità nei confronti di chi rappresentava (verbo dimenticato dalla politica di oggi) e mi affascina il modo di risolvere le cose di quell’epoca che era collettivo».
Elena Radonicich interpreta invece la moglie Letizia Laurenti: «Siamo partiti dalle biografie e poi ho avuto modo di parlare con i figli, che ci hanno raccontato dei dettagli, degli episodi della loro vita familiare che hanno arricchito il tessuto, aiutando a costruire una figura che fosse il più reale possibile».
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