15/10/2024

Teatro: la stagione inizia “in rosa”

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 15/10/2024 Aggiornato il 15/10/2024

Quest’anno i nuovi cartelloni offrono subito moltissimi spettacoli di prosa con storie in chiave femminile e che vedono in scena, o dietro le quinte, attrici, autrici e registe donne

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Per qualcuno, come per le direttrici artistiche del Carcano di Milano, Lella Costa e Serena Sinigaglia, le tematiche legate alla sfera femminile sono un filo conduttore dell’offerta drammaturgica degli ultimi anni. Per altri importanti teatri, come il Duse di Bologna o il Teatro Nazionale di Genova, le rassegne a misura di donna ritornano in ogni cartellone come una proposta-nella-proposta. Il risultato è che, fin dai primi due mesi della stagione, sono moltissime le pièce che offrono il punto di vista delle donne sul mondo, approfondiscono problemi femminili, vedono sul palco interpreti donne o prendono spunto dall’attualità per combattere gli stereotipi legati al genere femminile.

Talvolta ci sono attori uomini a interpretare personaggi che parlano del mondo delle donne, mettendo in discussione il rapporto che i maschi hanno con il gentil sesso.

Su il sipario!

Si intitola Festival dell’eccellenza al femminile la rassegna, giunta alla sua XX edizione, che presenta 18 spettacoli inseriti nel cartellone del Teatro Nazionale di Genova dal 15 ottobre al 13 dicembre. La direzione artistica è di Consuelo Barilari, che spiega: «Ci poniamo domande come “chi sono”, “come mi vedono gli altri”, “come vorrei essere” e stimoliamo riflessioni, con una graffiante carrellata di teatro comico al femminile, con appuntamenti speciali di Stand up poetry, con opere di critiche teatrali, scrittrici e giornaliste portate in scena in prima persona insieme a straordinarie interpreti, con una kermesse multidisciplinare internazionale di pluripremiate nuove registe e performer che si cimentano dal mito al contemporaneo. Il programma è arricchito dalla partecipazione di straordinari uomini, interpreti e registi, che nel gioco dei ruoli cercano sul palco il femminile che li abita». Fra le proposte ne scegliamo tre, esemplificative. Di “Elena” di Ghiannis Ritsos (Sala Mercato, 23 ottobre), l’attrice e regista Elena Arvigo spiega: «Il testo immagina una Elena vecchissima, dall’età indefinibile, immersa nei ricordi, che si confessa tra memoria e disincanto, facendo una struggente riflessione sul tempo, sulla natura umana, sulla realtà». La stessa Arvigo interpreta e firma la regia di “Una storia al contrario” (24 ottobre), dal libro di Francesca De Sanctis: la storia vera di una giornalista che perde il lavoro e deve reinventarsi, fra vicissitudini anche personali, e che diventa simbolo di un’intera generazione. Al Teatro Duse il 26 ottobre arriva “Dentro”, di Giuliana Musso, che sul testo anticipa: «E’ il racconto di una donna e della sua storia segreta, difficile da ascoltare, una storia di occultamento della violenza, che parla di abuso sui minori».

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Nella settimana del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Carcano di Milano propone un dibattito sulla violenza di genere coinvolgendo anche gli uomini, per sensibilizzare, riflettere e cercare insieme tutte le forme di contrasto culturale al femminicidio e per far sì che altri uomini, soprattutto i giovani, possano riconoscere e combattere per tempo i sintomi che portano alla brutalità. Il 25 novembre Alessio Boni e Omar Pedrini portano in scena “Uomini si diventa – nella mente di un femminicida”, un reading che prova a immergersi nella mente di chi commette violenza sulle donne, per comprenderne le pulsioni e individuarle. Il 26 novembre Serena Dandini, Lella Costa, Orsetta De Rossi e Rita Pelusio portano in scena “Ferite a morte”, un’antologia di monologhi che attingono alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un ex. Il 27 novembre Banda Osiris con Telmo Pievani e Federico Taddia si sfidano con “Il maschio inutile”, per scoprire cosa significa essere maschio oggi. Il 28 novembre “Quel che so di lei”, con Monica Guerritore, racconta i momenti finali della nobildonna Giulia Trigona, massacrata nel 1911 con 27 coltellate dal giovane ufficiale che ha lasciato. Il 29 e 30 novembre ritorna in scena “Svelarsi”, l’happening rivolto a sole donne di Silvia Gallerano, in cui a parlare di femminismo, umiliazioni e rivalsa è il corpo denudato delle 8 attrici sul palco.

Se Dio fosse una donna

Anche il Teatro Duse di Bologna ripropone la sua ormai abituale rassegna al femminile, DuseRacconti – Storie di donne, che si dipana su tutta la stagione e che inizia il 24 ottobre e il 4 dicembre con due lavori (auto)ironici. Si parte con “Dio è una signora di mezza età”, scritto e interpretato da Emanuela Grimalda, che si chiede: «Se Dio fosse una donna, le cose andrebbero meglio? Chi lo sa, di certo farebbe il miracolo di trovare un asilo nido, sarebbe ubiquo come solo una donna sa essere, ma anche insicuro perché una donna, anche se è Dio, fa fatica a crederci». Il secondo appuntamento è con Carlotta Vagnoli che nel testo “Le solite stronze” porta il suo punto di vista sul ruolo delle donne nella società attuale. Una società a misura d’uomo in cui gli strali colpiscono tutte coloro che non corrispondono allo stereotipo dell’angelo del focolare.

Nel segno di Medea

Intorno al personaggio di Medea, creato da Euripide, ruotano due pièce di inizio stagione: “Medea”, interpretata da Laura Morante al Mercadante di Napoli (9 novembre) e “Medea assolo” al Duse di Genova (13-17 novembre) con Raffaella Azim in scena. Questa donna del mito, che rappresenta le profondità più oscure dell’animo umano, è migrante, amante, madre, tradita e alla fine vendicatrice: “Sa fare del suo privato un gesto pubblico, oggi si direbbe mediatico», riassume la regista del secondo spettacolo, Daniela Ardini.

Donne in pericolo

A Torino, al Gobetti, arriva la pièce “Cenci” (15-20 ottobre), con la regia di Giorgia Cerruti: siamo nel 1599 e la nobildonna Beatrice Cenci, nella Roma di Caravaggio e Artemisia Gentileschi, viene giustiziata per parricidio, per essersi difesa dai ripetuti abusi di un padre depravato. Una vicenda che mostra la violenza maschile del passato, tanto sovrapponibile a quella dei giorni nostri.

L’atmosfera è più rasserenante e positiva al Manzoni di Roma con la commedia “Donne in pericolo” di Wendy McLeod (7-24 novembre): qui Benedicta Boccoli, Debora Caprioglio e Vittoria Belvedere, dirette da Enrico Lamanna, portano in scena la determinazione delle donne e la loro capacità di fare squadra (qualche volta).