11/10/2024

Serie tv: Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 arriva su Sky

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 11/10/2024 Aggiornato il 14/10/2024

È arrivato finalmente il debutto della serie tv di Sydney Sibilia che racconta la storia della nascita degli 883. Su Sky e NOW dall'11 ottobre

Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883

A cavallo tra gli anni’ 80 e ’90 due giovani di Pavia con la passione per la musica hanno dato vita a un gruppo che ha segnato una generazione, facendo da colonna sonora a ricordi indelebili. Un gruppo che ha scritto un capitolo importante della storia della musica, ma anche della cultura pop italiana. Stiamo parlando di Max Pezzali e Mauro Repetto, ovvero gli 883.

I più giovani hanno imparato a conoscerli e ad amarli grazie a Max, che ha continuato il suo percorso anche dopo che Mauro ha deciso di abbandonare.

È per questo che ai concerti è possibile vedere sia i genitori che i figli e siamo sicuri che ci saranno famiglie intere anche davanti a piccolo schermo per vedere Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, l’attesissima serie tv di Sydney Sibilia che debutta su Sky (e in streaming su NOW) l’11 ottobre in prima serata.

Cosa c’è da sapere sulla serie

Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 è un dramedy targato Sky Original, composto da otto episodi (prodotti da Sky Studios e da Groenlandia – società del Gruppo Banijay) e nato da un’idea di Sydney Sibilia, alla regia della sua prima serie tv e che ha condiviso, in questo progetto, l’esperienza dietro la macchina da presa con Alice Filippi e Francesco Ebbasta. Sydney firma anche la sceneggiatura, insieme a Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone.

Ma arriviamo agli attori: per vestire i panni di Max Pezzali è stato scelto Elia Nuzzolo, mentre per quelli di Mauro Repetto Matteo Oscar Giuggioli e vi possiamo già dire che sono entrambi perfetti.

Nel cast troviamo anche Ludovica Barbarito, Davide Calgaro, Alberto Astorri, Roberta Rovelli, Edoardo Ferrario, Roberto Zibetti e Angelo Spagnoletti.

Il racconto

Siamo a Pavia, alla fine degli anni’80. Max è il classico nerd, amante dei fumetti e della musica straniera, ma anche un anticonformista in una città dove tutto scorre tranquillo e non c’è nulla a cui ribellarsi. Impegnato a seguire concerti punk, Max trascura la scuola e viene bocciato. Scatta quindi la punizione: per tutta l’estate dovrà rimanere a casa e aiutare i suoi genitori nel loro negozio di fiori. Un giorno ha modo di parlare con Silvia, la ragazza più bella di Pavia, che gli chiede di scrivere una canzone per lei. E così il giovane, per conquistarla, dedicherà intere settimane allo studio e alla scrittura. Finita l’estate ricominciano le lezioni, ma lui si trova a seguirle in un liceo diverso. Il suo nuovo compagno di banco si chiama Mauro e come lui ha una grande passione per la musica. Insieme comporranno le prime canzoni che verranno poi prodotte da Claudio Cecchetto. Ma quando il successo li travolgerà Max e Mauro, così diversi, riusciranno a rimanere uniti?

La parola al regista e ai protagonisti

«Tutto è nato nel momento in cui, riascoltando le canzoni degli 883, ho capito perché da piccolo mi piacevano così tanto. La musica, più di ogni altra forma d’arte, si basa sulla sincerità e così supera la prova del tempo. Ho letto poi il libro di Max in cui ho scoperto come lui vedeva se stesso e così è arrivata l’idea di questa serie» – spiega Sydney Sibilia – «Ho chiedo prima a Max e poi a Mauro. Il lavoro è durato tre anni e Max è stato coinvolto per alcune consulenze su Pavia, il resto è tutta farina del nostro sacco. Il nostro obiettivo era comunque quello di rimanere fedeli alla realtà. Su Mauro c’era meno materiale, così ci siamo attenuti a ciò che c’era nei racconti e molte risposte le abbiamo trovate dentro le canzoni. Abbiamo lavorato sul fatto che fossero complementari».

«Non esiste Max senza Mauro e viceversa. La loro era una bella amicizia» – sottolinea Matteo Oscar Giuggioli – «Inizialmente mancava un po’ il punto di vista di Mauro, ma poi è uscito il suo libro, l’ho letto e ho capito tante cose. Quel suo non sentirsi abbastanza mi è un po’ rimasto addosso. È stato difficile ma altrettanto bello rappresentare questi sentimenti».

Invece Elia Nuzzolo dice: «Max viene descritto come un adolescente che non crede troppo nei suoi sogni, ma poi arriva nella sua vita un vulcano che lo spinge e raggiungerli. Proprio grazie a questo personaggio ho capito che vale sempre la pena inseguire i propri sogni. Al di là del periodo storico, le domande degli adolescenti sono sempre le stesse e quindi è facile riconoscersi». E svela: «Prima di girare ho preso lezioni di canto per diversi mesi da Ciro Caravano dei Neri per caso».