08/10/2024

Teatro: il sipario si alza su tante storie di coppia

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 08/10/2024 Aggiornato il 08/10/2024

Siamo sempre attratti dalla lettura che gli autori, antichi o contemporanei, fanno delle relazioni sentimentali e nelle prime settimane della stagione le proposte non mancano

okLA LOCANDIERA BY GIANLUCA PANTALEO

Coppie in crisi o felici, coppie clandestine o annoiate dalla monotonia, coppie del passato o contemporanee, coppie osteggiate dal destino, aspiranti coppie: i cartelloni di numerosi teatri in tutta Italia si aprono con spettacoli diversissimi, che in modi diversi ruotano però tutti intorno alle relazioni amorose. Il tema dei sentimenti fra uomini e donne coinvolge, diverte ed emoziona sempre il pubblico, che si identifica nelle situazioni e negli stati d’animo portati in scena, perché le dinamiche fra i partner sono eterne e si ripetono nei secoli.

Nelle prossime settimane l’amore, i sentimenti e le loro complicazioni sono raccontati con cifre stilistiche diverse da Shakespeare, Goldoni, Neil Simon ed Eric Assous.

Quattro pièces per riflettere e sorridere

Il Manzoni di Milano apre la stagione della prosa con un lavoro di Neil Simon, l’autore moderno più rappresentato al mondo: “Plaza suite” (15-27 ottobre), con Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi e la regia di Ennio Coltorti. È una commedia del 1968, che la protagonista riassume così: “Interpretiamo tre diverse coppie in tre diverse situazioni di una comicità elegante, tutte ambientate nella stessa camera”. I tre episodi si svolgono infatti in una suite del lussuoso Hotel Plaza di New York, che diventa testimone delle vicende, emozioni, conflitti e battibecchi dei suoi occupanti. Nella prima scena due coniugi in crisi si ritrovano nella stessa suite della loro luna di miele e tentano di rianimare il loro matrimonio. Nella seconda si muovono due amanti clandestini. Nell’ultima una coppia logorata dal tempo tenta di convincere la figlia a sposarsi e deve gestire le sue esilaranti prese di posizione.

Anche William Shakespeare, nella commedia “Molto rumore per nulla”, segue le vicende di due coppie di innamorati, che si ritrovano a dover affrontare una serie di situazioni assurde e impossibili prima di poter giungere al tanto agognato lieto fine. La pièce, con adattamento e regia di Veronica Cruciani e Lodo Guenzi sul palcoscenico, inaugura la stagione del Teatro Del Monaco Treviso (7-10 novembre), per passare poi al Goldoni di Venezia (15-17 novembre) e al Verdi di Padova (22-26 gennaio). La storia è giocata su scambi di persona, intrighi, duelli, tranelli, bugie e giochi di parole. E proprio i giochi di parole assumono un significato fondamentale che dà il titolo all’opera: gli equivoci sono infatti sempre originati da quello che i protagonisti dicono. Tutti i personaggi vengono ingannati, truffati dalle parole che loro stessi pronunciano o ascoltano.

“La felicità” di Eric Assous, in scena al Rossetti di Trieste dal 12 al 14 novembre, descrive in modo ironico e riflessivo le croci e le delizie dell’amore dopo gli “anta”. I due partner, interpretati da Gianfelice Imparato (che è anche regista del lavoro) e Alessandra D’ambrosio, si muovono in diversi quadri che raccontano sei mesi di vita di una coppia, dal primo casuale incontro, dagli imbarazzi della prima notte assieme, alla costruzione dei rituali comuni, fino al matrimonio. “La felicità mi ha colpito particolarmente per come la profondità dei temi si concilia con la leggerezza e la comicità dei dialoghi. Si va dal tenero al comico al teso, con imprevedibili cambi di umore” anticipa il regista.

Spesso “La locandiera” di Carlo Goldoni, che va in scena al Mercadante di Napoli con Sonia Bergamasco nel ruolo di Mirandolina (12-17 novembre), è stata interpretata solo come un gioco di seduzione, in cui la locandiera riesce a liberarsi di un nutrito gruppo di ricchi pretendenti e a sposare un servitore povero, di cui però è innamorata. Ma il regista Antonio Latella va oltre il cliché e sottolinea così il valore politico e culturale dell’opera: “Goldoni, nel primo testo italiano con protagonista una donna, fa un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia”.