29/08/2024

Venezia 81: Sergio Rubini presenta il suo Leopardi

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 29/08/2024 Aggiornato il 29/08/2024

Presentata fuori concorso alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia Leopardi - Il poeta dell’infinito, miniserie diretta da Sergio Rubini che andrà in onda prossimamente su Rai1

venezia 81 - Leopardi

L’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ha deciso di dare ancora più spazio alla serialità e il primo titolo presentato fuori concorso è italiano: si tratta di Leopardi – Il poeta dell’infinito, miniserie diretta da Sergio Rubini (alla sua prima regia televisiva) che andrà in onda su Rai1 lunedì 16 e martedì 17 dicembre. A interpretare i genio di Recanati è il giovane attore Leonardo Maltese, che ha al suo fianco altri ottimi attori come Valentina Cervi, Alessio Boni, Alessandro Preziosi, Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi, Fausto Russo Alesi, Bruno Orlando, Serena Iansiti, Maria Vittoria Dallasta, Andrea Pennacchi e Roberta Lista.

Un percorso a ritroso

Leopardi – Il poeta dell’infinito (una coproduzione Rai Fiction – IBC Movie – Rai Com, prodotta da Beppe Caschetto) è stata scritto dal regista Sergio Rubini insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini.

Il biopic è stato girato nei luoghi vissuti da Leopardi e ha come obiettivo quello di restituire un ritratto inedito ma al tempo stesso storicamente coerente del poeta, che con il suo formidabile talento e le sue opere ha incendiato passioni amorose e ideali politici. Un intellettuale libero e avverso al compromesso che ha sfidato le contraddizioni del suo tempo.

La narrazione fa un percorso a ritroso dalla sua morte a Napoli nel 1837, con l’amico Antonio Ranieri che ripercorre la vita intera di Leopardi: dall’infanzia alla fuga dall’opprimente ambiente familiare, dalle prime amicizie fuori dal borgo antico fino all’amore non ricambiato per Fanny Targioni Tozzetti, la più corteggiata delle nobildonne fiorentine.

La parola al regista e al protagonista

«Con i miei sceneggiatori abbiamo studiato e approfondito. Ci siamo stupiti, meravigliati, sorpresi e abbiamo scoperto un pensatore, un intellettuale multiforme, spregiudicato e diverso da quello conosciuto sui banchi di scuola» – spiega Sergio Rubini – «Il nostro Giacomo Leopardi è senza gobba, perché non volevamo raccontare la morfologia del suo corpo ma del suo pensiero, ci siamo presi delle licenze sulla cronologia della sua storia proprio per divulgare il più possibile il suo pensiero. Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione per farlo conoscere sotto una luce diversa, in particolare ai giovani».

«Leopardi era un giovane, basti pensare che ha scritto L’infinito quando aveva vent’anni» – sottolinea Leonardo Maltese – «Lui parlava del dolore e della solitudine, amava la vita e voleva avvicinarsi ad essa il più possibile, sentiva il mondo e la bellezza di tutto ciò che aveva intorno, ma non sempre riusciva ad afferrarla».

…e al resto del cast

A interpretare Antonio Ranieri è Cristiano Caccamo: «Io accompagno gli ultimi sei anni della vita di Leopardi e ci siamo concentrati sul senso di amore fraterno che li legava. Questa è una serie che racconta l’amore in tutte le sue forme. Per me è stato un regalo lavorarci, sono rimasto colpito dalla straordinaria passione che Sergio mette nelle cose».

Valentina Cervi è invece Adelaide Antici Leopardi, madre del poeta: «Era una donna con la mania di controllo, anaffettiva, totalmente schiava della cristianità bigotta che dominava nelle Marche del 1700, della gabbia in cui si era messa e aveva messo anche gli altri. Però, a differenza della maggior parte delle donne dell’epoca, il suo era un matrimonio d’amore e non combinato».

Il suo consorte, il conte Monaldo Leopardi, ha il volto e l’anima di Alessio Boni: «Lui doveva sposare un’altra donna e si scontra con la sua famiglia per amore di Adelaide. Monaldo e la moglie credono con onestà nel cristianesimo più profondo. Si rende conto del talento del figlio Giacomo, riconosce che è superiore al suo e se da un lato è invidioso, dall’altro prova anche tanto amore nei suoi confronti. Insomma, questo personaggio è un coacervo di cose strepitose ed è stato bellissimo approfondirlo».

«Sono sinceramente e moralmente grato a Sergio per avermi affidato il ruolo di Don Carmine proprio nel mezzo di un mio personale percorso di fede» – dichiara invece Alessandro Preziosi – «Il mio prete viene contagiato dalla rivoluzione portata da Leopardi e sono convinto che i giovani, vedendo la serie, capiranno chi ha aperto la via della seta delle parole».

Giusy Buscemi è Fanny Targioni Tozzetti: «È stata consegnata alla storia come Aspasia, poesia d’amore dedicata a una donna che si è presa un po’ gioco di lui. Lei infatti rifiuta Giacomo perché ama il suo migliore amico Antonio. In sottofondo c’è l’attesa di una promessa e un desiderio molto forte, a volte malinconico».

Fausto Russo Alesi è lo scrittore Pietro Giordani: «Io sono stato incendiato di passione per questo personaggio meraviglioso. È un uomo totalmente devoto al talento e penso che sia una cosa bellissima, perchè davanti ad esso si alzano le mani e si fa di tutto per alimentarlo. Infatti lui, che è una sorta di secondo padre per Giacomo, lo sostiene. Ho provato a raccontare l’indispensabilità di essere una voce libera».