29/08/2024

Venezia 81: le emozioni dell’inaugurazione

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 29/08/2024 Aggiornato il 29/08/2024

Dal red carpet di Beetlejuice Beetlejuice alla cerimonia condotta dalla madrina Sveva Alviti, passando per il Leone d'Oro alla carriera a Sigourney Weaver. Ecco com'è stata l'apertura dell'81esima Mostra del Cinema di Venezia

Sigournety Weaver - Leone d'oro carriera Venezia 81

Apertura esplosiva per l’81esima Mostra del Cinema di Venezia: d’altra parte non poteva essere altrimenti con un film come Beetlejuice Beetlejuice, il cui cast ha sfilato sul red carpet tra le urla del pubblico in visibilio. Riflettori puntati soprattutto sulla splendida coppia formata dal regista Tim Burton e dall’attrice italiana Monica Bellucci, elegantissima in total black. E naturalmente non sono passate inosservate nemmeno altre due star del cast come Winona Ryder e Jenna Ortega i cui look erano chiaramente ispirati al mood “burtoniano”.

A calcare il tappeto rosso tante altre celebrities italiane e internazionali, da Cate Blanchett a Patty Smith, dalla madrina Sveva Alviti al Leone alla carriera Sigourney Weaver.

I momenti clou

La prima a salire sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema è stata la cantante-attrice Clara Soccini che, avvolta in un romantico abito rosa, ha cantato Amandoti dei CCCP – Fedeli alla linea. L’emozione era tanta e si vedeva. Come lo si è notato in Sveva Alviti, al momento della sua entrata in scena: però la madrina, che per l’occasione ha sfoggiato un abito nero Giorgio Armani Privé (dalle linee pulite, ma glamour al punto giusto), ha preso subito coraggio e ha condotto con sicurezza la cerimonia che ha avuto come momento clou la consegna del Leone d’Oro alla carriera a Sigourney Weaver. A renderle omaggio la sua collega Camille Cottin, che ha sottolineato quanto lei sia stata fonte d’ispirazione per le altre attrici. E non poteva mancare un videomessaggio di James Cameron, regista con cui ha lavorato in più occasioni (da Aliens-Scontro finale ad Avatar). Nel mentre le telecamere non potevano fare a meno di inquadrare una Sigourney Weaver con gli occhi lucidi e che, nel momento di ritirare il suo premio, ha cercato di scacciare la commozione tirando fuori il suo lato più ironico con battute come «Ora mio marito dovrà abituarsi ad avere questo Leone a letto con noi».

Dopo la premiazione Sveva Alviti ha presentato le giurie delle varie sezioni e chiamato sul palco Isabelle Huppert, che presiede quella del concorso principale. Di rosso vestita, l’attrice francese ha ringraziato Alberto Barbera per averle affidato questo importante compito e ha ufficialmente dato il via, insieme alla madrina, a questa 81esima Mostra del Cinema di Venezia.

Le dichiarazioni di Sigourney Weaver

Prima di ricevere il Leone d’Oro alla carriera, Sigourney Weaver ha incontrato la stampa e ha parlato dei suoi ruoli diventati iconici. «Ritengo di essere molto fortunata di poter visionare storie in cui io voglio far parte. Lavorare in Alien, per esempio, è stato come viaggiare in un universo diverso e mi ha fatto innamorare del mondo del cinema (prima ero legata molto di più al teatro), tanto che da quel momento non ho più smesso. Spesso mi dicono che dovrei fermarmi, ma è tutto così incredibilmente eccitante!». E aggiunge: «Credo di avere sempre rispettato e amato questo lavoro, a volte ho anche desiderato di fare di più durante la mia carriera, ma poi mi sono ritrovata a pensare a questa industria in cui finalmente anche le donne più grandi possano avere dei ruoli interessanti».

Parla poi dei suoi genitori (il padre Sylvester “Pat” Weaver, dirigente della NBC e la madre, l’attrice britannica Elizabeth Inglis): «Mio padre è stato di grandissima ispirazione per me, mi ricordo che quando ero molto piccola lui rientrava in casa e sorrideva sempre, nonostante avesse avuto a che fare con persone difficili. Lui aveva lanciato la prima tv via cavo nel 1962 e aveva avuto grossi problemi con la sua azienda, ma non era mai amareggiato. Gli piaceva il suo lavoro e con lo stesso spirito sono entrata nello showbiz. Conoscendo l’ambiente, i miei genitori non pensavano avrei avuto successo, erano convinti che mi avrebbero mangiato viva ed è per questo che, quando è arrivato il successo, erano molto sorpresi».

Il suo rapporto con il cinema italiano? «Io mi sono innamorata delle opere di Fellini, Antonioni, De Sica. Mi ricordo che il primo film che ho visto insieme a mia figlia è stato Divorzio all’italiana di Pietro Germi. Sento che fanno parte di un pianeta distante dal mio, ma spero che ci sia ancora la possibilità di realizzare film come quelli e mi piacerebbe tanto lavorare in Italia».