26/07/2024

Yoga: prova l’asana per chi corre (e cammina o va in bici)

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 26/07/2024 Aggiornato il 26/07/2024

C’è una variante dell’asana del Cammello che tutte le sportive dovrebbero provare a eseguire, perché prepara muscoli e tendini delle gambe agli sport più praticati d’estate

ok VALENTINA VERDECCHI

Uno degli aspetti più affascinanti dello yoga è che non è una disciplina astratta, distante dalla vita quotidiana. Al contrario, la pratica può offrire soluzioni di grande concretezza anche per i problemi spiccioli che incontriamo tutti i giorni. Lo sottolinea l’insegnante Francesca Cassia, proponendo una variante di Ustrasana, la posa del Cammello, come valido antidoto per tanti piccoli fastidi che, nel periodo estivo, affliggono le amanti dello sport.

L’asana è emblematica del connubio fra la grazia e la forza, due componenti che servono per l’esecuzione di molte pose yogiche.

Un allenamento preliminare

Se siete amanti delle escursioni e del trekking, andate in bici, praticate il running e vi dedicate un po’ troppo assiduamente a questi sport durante le vacanze, correte il rischio di incorrere in contratture, strappi e tendiniti a carico degli arti inferiori. Occorre un allenamento preliminare ad hoc. Non pensate a sedute con i pesi in palestra, né a lezioni di spinning: vi è sufficiente la posa del Cammello in spaccata per dare a tutta la muscolatura e all’apparato tendineo delle gambe il tono e l’elasticità giuste. Attenzione: non è necessario eseguirla con lo slancio e gli esiti atletico-acrobatici di Valentina Verdecchi (nella foto sopra): la spaccata così ampia e precisa può anche essere sostituita da un “abbozzo di spaccata”, senza che l’esercizio perda la sua efficacia.

Come si esegue

Si parte da Ustrasana e si porta una mano al suolo, di fianco al ginocchio e a una certa distanza da questo. Automaticamente il busto si inclina lateralmente e ruota nella stessa direzione, come se voleste assumere la posizione di una plank laterale. Staccate invece dal tappetino il ginocchio opposto, portatelo verso l’alto ed estendetelo. Se riuscite, afferrate la gamba con la mano libera: se l’ampiezza della spaccata è esigua, potete anche evitare di afferrarla. Rimanete in tenuta per 4-5 respiri completi e poi ripetete il tutto dall’altra parte. Per le meno allenate, la gamba che si porta al cielo può anche rimanere con il ginocchio flesso, almeno durante i primi tentativi di esecuzione dell’esercizio.

A cosa serve

Il lavoro tonifica e rende più elastici tutti i muscoli posteriori delle gambe, dai polpacci agli ischiocrurali (di cui il più noto è il bicipite femorale, cioè la parte posteriore della coscia). Il coinvolgimento del polpaccio è importante anche per ragioni estetiche, oltre che funzionali, perché dà stabilità al piede e scolpisce la caviglia.